COMBATTERE LA COCCINIGLIA!

Più di un anno fa, nell’articolo sul ragnetto rosso , avevo promesso che saremmo tornati a parlare di nemici delle orchidee.

Cocciniglia!

E purtroppo è giunto il momento… purtroppo, perché pensavo di essere immune da tali complicazioni, in oltre 5 anni di coltivazione non ho mai avuto nessun problema, né di marciumi radicali né di attacchi di parassiti.

In maniera piuttosto pesante, le mie orchidee tenute in casa (si tratta solo di una parte di Catasetinae, che studio con particolare attenzione, in quanto le altre sono già tutte all’esterno o in serra) sono state però colpite da uno dei nemici più temibili per le orchidee … la cocciniglia.

Si vede che non sono stato proprio così attento 🙂 … controllo e ricontrollo le orchidee tenute in serra e all’esterno, ma alcune “succulente” foglie di Catasetinae, come detto rigorosamente tenute in casa, posizionate sopra un umidificatore ma con poca ventilazione, esposte alla luce solare filtrata da una tenda, sono state colpite.

L’ambiente umido, di solito, previene ed evita la formazione della cocciniglia, mentre il caldo secco delle giornate di fine primavera ed il periodo estivo ne favoriscono la proliferazione. Molto probabilmente il mix di caldo, esposizione alla luce e umidità (evidentemente scarsa) nonché la mancanza di ventilazione hanno favorito l’infestazione.

Effetti di un attacco di cocciniglia sulle foglie

Le cocciniglie (ne esistono di diversi generi e/o specie, le più comuni la “cotonosa” e quella a “scudo”) sono uno dei parassiti più micidiali per le orchidee, in quanto appartengono alla famiglia degli insetti che si ciba di tutte le parti vegetali della pianta, come la stragrande maggioranza dei suoi parenti e cioè gli afidi e gli acari. Da tener presente inoltre che le cocciniglie attaccano soprattutto le piante fertilizzate in quanto “golose” dell’azoto presente nella linfa della pianta. E alle mie orchidee non manca sicuramente il fertilizzante!

Dove ho sbagliato?

Sicuramente, a parte gli errori ambientali sopra descritti, è stato un errore non aver tenuto in considerazione che l’inverno non avrebbe ucciso le uova “latenti”, e probabilmente già presenti sulle piante  o tra le guaine che avvolgono gli pseudobulbi (considerando che non tengo mai le Catasetinae a temperature inferiori ai 12°) e che qualche segno di presenza “dormiente”, se avessi osservato meglio le piante, lo avrei anche potuto (forse) vedere. Quando si notano i segni della presenza di infestazione, siano essi le piccolissime ragnatele per quanto riguarda il ragnetto rosso o quei piccolissimi insetti di colore bianco (per quanto riguarda la cocciniglia cotonosa) su rami e foglie, oppure si nota della decolorazione e la presenza di macchie sulle foglie è già tardi, l’infestazione è già imponente e i danni sono fatti, e di norma occorrono diverse stagioni per rimediare.

La poca umidità e il caldo fanno proliferare la cocciniglia

Inoltre non ho prestato la sufficiente attenzione al fatto che le foglie risultavano avvizzite ed erano comparse delle macchie,  ho poi trascurato quella sostanza appiccicosa sotto le foglie e la presenza di quelli che sembravano granelli di sabbia, che altro non era che la melata, una sostanza di scarto che viene prodotta dalle cocciniglie.

Tenete inoltre presente che le orchidee attaccate da cocciniglia sono più propense a subire ed essere attaccate da infezioni fungine.

Tre prodotti contro la cocciniglia

Fatta questa lunga premessa, come per il ragnetto rosso, propongo tre sistemi per combattere la cocciniglia, il primo “chimico” con un ottimo prodotto e cioè il Movento 48 SC della Bayer, un’altro chimico ma ammesso in agricoltura biologica e cioè l’impiego di olio minerale o olio bianco ed infine uno naturale e cioè il classico sapone della nonna, il sapone di Marsiglia.

Il metodo “chimico”, Movento 48 SC.

Movento 48 SC è un insetticida a base di Spirotetramat caratterizzato da doppia sistemia.

Gli insetticidi sistemici vengono assorbiti dal sistema linfatico della pianta e quindi avvelenano i parassiti mentre succhiano la linfa: il componente attivo di solito è efficace per tre settimane.

Grazie all’attivissimo ciclo vitale della cocciniglia, la stessa è di difficile debellazione. La riproduzione avviene per partenogenesi, una riproduzione sessuata consistente nello sviluppo di uova non fecondate, e ciò avviene anche più di otto volte ogni anno.

Foglie di Catasetinae trattate contro la cocciniglia

Il Movento agisce sugli stadi giovanili degli insetti impedendo il completamento della muta. La cocciniglia cotonosa nel suo ciclo vitale passa attraverso tre diverse fasi che corrispondono all’ uovo, alla ninfa e all’insetto adulto. Il Movento agisce per “ingestione da parte dell’insetto del prodotto, non ha quindi azione di contatto e l’attività insetticida si manifesta esclusivamente dopo l’assorbimento e la penetrazione nei tessuti fogliari, dove gli insetti trovano nutrimento” . Grazie al doppio sistema riesce a raggiungere anche gli insetti radicicoli.

Una pianta trattata con sapone di Marsiglia. Si notano i resti bianchi negli interstizi.

Al fine di debellare la cocciniglia servono tre o quattro applicazioni a distanza di 15 giorni l’una dall’altra. I prodotti blandi servono a poco, e quindi si devono usare quelli mirati e specifici nelle dosi indicate sulla confezione tenendo sempre presente che questi parassiti hanno la capacità di immunizzarsi. Per questo consiglio di essere precisi nelle dosi indicate per l’uso del prodotto, in quanto se non si debellano completamente i parassiti si autoimmunizzano e diventano sempre più insensibili allo specifico trattamento.

Bruciatura provocata dal prodotto chimico esposto alla luce solare

Quando si usano prodotti “chimici” la cosa importante è tenere le piante lontane dalla luce solare diretta finché il fogliame non si è asciugato, altrimenti quello della foto a lato è il risultato… Non avevo calcolato l’arrivo dei raggi solari 🙂

Ma se proprio non volete usare prodotti chimici (o quasi), due sono le altre soluzioni valide (più o meno) che quest’anno ho sperimentato. L’olio minerale (ammesso in agricoltura biologica) e il sapone di Marsiglia.

L’olio minerale o olio bianco.

Se i “veleni” non vi piacciono potete usare l’olio minerale o olio bianco, che è autorizzato anche per l’agricoltura biologica pur essendo un derivato dal petrolio. E’ detto olio bianco a causa dei ripetuti “lavaggi” o filtrazioni imposte allo stesso.

Personalmente uso “Oliocin” della Bayer, un olio minerale, molto raffinato, ad elevato grado di purezza e d’insulfonabilità.

Agisce sia sulle uova, impedendo gli scambi gassosi fra l’embrione e l’atmosfera, che sullo stato delle ninfe e degli adulti praticamente asfissiandoli, coprendone il corpo con una sottile pellicola ma anche penetrando per capillarità nei loro condotti tracheali, praticamente tappandoli.

Questo trattamento conferisce un bel colore lucido alle foglie che è dovuto alla pellicola che si forma.

Il sapone di Marsiglia.

Ridurre il sapone di Marsiglia in polvere!

Il sapone di Marsiglia agisce nella stessa maniera (e cioè in maniera meccanica) dell’olio bianco e risulta sicuramente un modo più naturale per combattere le infestazioni di cocciniglia. La pellicola che si forma non permette più ai parassiti di respirare.

Come si usa?

Grattugio il sapone fino a riempire una tazzina di caffè .

Metto il tutto in una bottiglia da un litro riempita con acqua demineralizzata quasi bollente,

Il sapone sciolto e poi lasciato raffreddare

Una volta sciolto il sapone, lo lascio riposare sino a che l’acqua si raffredda.

Se lo usate il giorno dopo, molto probabilmente la bottiglia conterrà una massa gelatinosa; in questo caso si deve rimettere la bottiglia in acqua calda fino a che la massa ritorna liquida. Una volta liquida, riempio uno spruzzino per metà con questo liquido e per l’altra metà con altra acqua (fredda) sempre demineralizzata o piovana e spruzzo abbondantemente tutte le parti della pianta, sopra e sotto le foglie, sul tronco, insomma ovunque.

Vi è chi aggiunge la stessa dose, pari al sapone, di olio di semi di girasole ma qualsiasi miscela usiate va ricordato che questa nebulizzazione va fatta almeno per due settimane a giorni alterni e nelle ore serali quando il sole è calato.

Aristotele diceva che “il saggio impara molte cose dai suoi nemici”… e in effetti la cocciniglia me ne ha insegnate molte!

Maledetta! 🙂

Di seguito una galleria fotografica di quello che non vi auguro mai di provare!

7 pensieri riguardo “COMBATTERE LA COCCINIGLIA!”

    1. Ciao Grazia!
      Non ti mettere ansia 🙂 .
      Prima di tutto si deve individuare ed essere certi del problema.
      Se è cocciniclia con Alcool Isopropilico risolvi.
      Se ragnetto rosso trovi QUI alcune soluzioni!
      A presto!

  1. Buongiorno, ho alcune Phalenopsis che penso abbiano una infezione fungina. Questa si è propagata a due o tre piante e ha lasciato dei brutti segni sulle foglie (penso per il collasso del mesofillo). Le piante non stanno particolarmente male perchè stanno tutte rifiorendo e hanno belle radici, ma vorrei risolvere il problema. In un gruppo Facebook mi hanno consigliato di usare Aliette che è un fungicida sistemico. Lo si trova solo in confezioni piuttosto grandi perchè si usa nelle piante da orto ma io non vorrei riempirmi la casa di antiparassitari che non riuscirò mai ad utilizzare. Se lo si cerca in confezioni più piccole è contenuto in bottiglie con lo spruzzino e dicono di spruzzarlo sulle foglie e questo non mi convince affatto. Ho letto altrove di usare la poltiglia bordolese, ma non vorrei fare danni. Cosa mi consigliate? Vi ringrazio

    1. Ciao Mara.
      Prima di tutto controlla che sia una infezione fungina e non una virosi.
      Se è una virosi devi “bruciare” tutto e non te lo auguro.
      Il fatto che più piante l’abbiano presa è strano, a meno tutte tu non le tenga nello stesso posto e le sottoponga alle stesse condizioni ambientali. In ogni modo dovresti capire il perché.
      L’Aliette, secondo me sbagliando, molti lo considerano un fungicida, ma la sua vera azione è quella di formare “anticorpi” resistenti in modo che la pianta vada in autodifesa mediante un azione biostimolante, agendo con il principio attivo del Phosethyl-al. Se non lo trovi in dosi a te consone in commercio ci sono molti prodotti simili se non uguali tipo l’ Alleato 80 WG (principio attivo fosetil alluminio).
      Da qualche anno per alcuni prodotti serve il patentino. Ti consiglio di andare in una azienda agraria della tua città e chiedere un prodotto che possa essere venduto al banco con questi principi attivi.
      Essendo entrambi prodotti sistemici per entrare in circolo possono essere assorbiti dalle foglie (lo si fa per arrivare direttamente a contatto con il fungo) e/o attraverso le radici mettendolo nell’acqua di irrigazione.
      Le dosi di prodotto (l’Alleato 80 WG ad esempio è in granuli da sciogliere in acqua) ovviamente sono diverse a seconda tu nebulizzi o irrighi.
      La poltiglia bordolese è a base di rame… e qui ci sarebbe da scrivere per pagine e pagine, sul suo uso, su come si prepara, dove si trova, come si applica.
      Ciao

      1. Ciao Gioacchino,
        dopo varie indagini in internet (prese con le pinze perchè ho constatato che molta gente scrive senza sapere) e la lettura di vari files e consigli scambiati in un gruppo Facebook di appassionati di Orchidee che mi sembra abbastanza ben gestito, sono arrivata alla conclusione che l’ipotesi della micosi sia la più probabile. Effettivamente le mie orchidee sono tenute tutte nello stesso posto, piuttosto vicine le une alle altre, davanti all’unica finestra che garantisce buone condizioni di luce e di temperatura (ne ho 17). Inoltre devo dire che spesso ho fatto l’errore di dare loro acqua per immersione usando lo stesso recipiente e rabboccando l’acqua invece di cambiarla, quindi ho contribuito a diffondere la malattia. Ho fiducia che non sia una virosi perché immagino che se lo fosse la diffusione sarebbe molto più veloce e la malattia molto più grave, le mie orchidee stanno fiorendo e, a parte quei segni nelle foglie, sembrano stare piuttosto bene.
        Mi chiedevo se tu conoscessi qualche altro prodotto specificamente fungicida e sistemico che forse sarebbe più efficace.
        Ti ringrazio ancora per la tua rapida risposta
        Mara

        1. Ciao Mara…
          Benvenuta nel magico, pazzo e presuntuoso mondo di internet! 🙂
          Questo blog contiene tutti i miei appunti, le pagine del mio diario “virtuale” di coltivazione, senza alcuna presunzione di voler insegnare nulla a nessuno o di aver la verità e la certezza in tasca.
          Come scritto in “La forma e la sostanza” a noi della forma e della teoria poco importa.
          Ma generalizzare è troppo facile e sbagliato.
          La maggior parte dei funghi si trova comunemente nell’ambiente, sia esso il suolo o l’ aria, a noi sta solo evitare che le cose si amplifichino o degenerino con il nostro (magari sbagliato) modo di operare. Questo per dirti che non si riutilizza la stessa acqua ma neppure puoi diventar matta a continuare a cambiare il recipiente dove immergi le piante.
          “In medio stat virtus” sostenevano gli antichi! Ma questo è un altro discorso.

          Appurato che è una infezione funginea, si deve essere precisi e dire che di prodotti ne esistono di vari tipi per combatterla, ma si deve dire che di vari tipi sono anche i funghi. E diversi sono i principi attivi.
          Due prodotti te li ho già consigliati, li uso e devo dire che funzionano quasi contro tutti i tipi di fungo da me incontrati. 🙂 – I funghi che ho avuto sui miei cymbidium si sono generati per scarsa circolazione d’aria.
          Vi sono altri prodotti oltre quelli sopra consigliati, come il fungicida sistemico Bayer Emerald 40 EW, il Compo Duaxo e tutte le varie derivazioni dello stesso, il Rameplant WG, la poltiglia Manica (praticamente poltiglia bordolese a base di rame), l’Adama Scirocco a base di Tetraconazolo, e non per ultimo il terzo prodotto che ti avevo consigliato e che uso nei casi più gravi soprattutto nelle phalaenopsis per evitare il marciume del colletto e cioè il Previcur Energy.
          Come avrai capito non vi è un fungicida idoneo per tutti i funghi e per questo ti ho consigliato sin da subito i 2 che reputo i più efficaci sulla maggior parte dei casi senza dimenticare che i fungicidi si scelgono in base al principio attivo e non alla marca.
          E qui ci possiamo aprire un dibattito, che come in medicina, granitiche certezze non le da.
          Spero di averti in qualche modo aiutato.
          Ciao

          1. Scusa, ma non avevo interpretato bene la tua risposta, pensavo che avessi dei dubbi su quei prodotti, non essendo dei veri fungicidi, ma adesso ho capito.
            Per dare da bere adesso mi limito a dare da bere ad una Phalaenopsis alla volta, svuotando ogni volta l’acqua e dando una sciacquatina al contenitore, più di così non faccio.
            Mi hai decisamente aiutata e ti ringrazio
            Mara

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