I BULBOPHYLLUM

Cominciamo il 2022 nel migliore dei modi… A seguito di una richiesta di Francesca , grazie alle magnifiche foto delle piante di Giovanni, una breve descrizione di questo straordinario e particolare genere di orchidee, con qualche consiglio di coltivazione da cui prendere spunto.

Bulbophyllum mastersianum . Foto © Giovanni De Juli

I Bulbophyllum non sono mai banali, hanno una diversità della forma floreale immensa, come innumerevoli sono i colori e le loro combinazioni, con una varietà interessantissima di profumi (e alla volte di “odori” 🙂 ).

Vi rammento che questo genere, forse il più grande della famiglia delle orchidee, conta oltre 2000 specie e che quindi le indicazioni colturali sono di massima e non hanno la pretesa di entrare nei dettagli di ogni singola specie. Come faccio di solito, una volta individuata la specie che si vuol acquistare o che si trova in commercio, consiglio di fare una studio sul suo habitat naturale e cercare di ricrearlo al meglio per farla vivere nelle migliori condizioni.

Bulbophyllum ornatissimum. Foto © Giovanni De Juli

In questo articolo voglio sottolineare l’attenzione che va dedicata alla temperatura nella coltivazione dei Bulbophyllum .  I Bulbophyllum, di solito si coltivano su zattera a radice nuda, in ambiente molto umido e con temperature che possono oscillare tra minime attorno ai 12° sino ad arrivare alle temperature massime della serra intermedia / calda.

Questa diversificazione va fatta in quanto nelle foreste pluviali tropicali dove queste piante vivono, le temperature sono calde, in certe zone le condizioni ambientali possono anche rimanere abbastanza costanti durante tutto l’anno, mentre per alcuni Bulbophyllum che crescono alle pendici dell’Himalaya le temperature si riducono notevolmente.

Bulbophyllum sanguineo punctatum. Foto © Giovanni De Juli

Insomma, dire genericamente che i Bulbophyllum sono caratterizzati e contraddistinti dal clima delle zone tropicali o subtropicali in presenza di una vastità così notevole e variegata di diverse specie e habitat naturali, a mio modesto parere è piuttosto vago. Lo si può comprendere dal fatto che l’elevato numero di specie spazia da continenti quali l’Africa, il centro e sud America, l’Asia e l’Indonesia, alle fresche e monsoniche pendici dell’Himalaya, al caldo Borneo dove  piove tutto l’anno.

Bulbophyllum lindleyanum. Foto © Giovanni De Juli

Inoltre questa lunga precisazione è essenziale per poter coltivare e comprendere i Bulbophyllum in quanto, anche ai tropici, moltissime specie vivono su altopiani montuosi, magari avvolti perennemente da foschie e/o dalle nuvole, in un habitat fresco, e con umidità attorno al 95-100%.

E questo, tra gli altri, è solo un punto di partenza e di analisi per la coltivazione, in quanto le temperature minime possono spaziare dai 12° ai 16° mentre le massime possono arrivare all’incirca ai 25-30° e per alcune specie anche oltre, a seconda della provenienza delle stesse.

Bolbophillum disciflorum in lapillo vulcanico

I Bulbophyllum (quasi tutti) hanno rizomi molto lunghi e radici filiformi o fibrose molto sottili che fanno sì che la pianta si àncori ai tronchi degli alberi o delle rocce quale pianta epifita o litofita.

Queste radici molto sottili, (si veda la foto di un Bulbophillum disciflorum coltivato in lapillo vulcanico molto fine) fanno capire al coltivatore attento che un ambiente secco è deleterio e mortale per gli stessi.

Bulbophyllum lasiochilum. Foto © Giovanni De Juli

Molto altro ci sarebbe da dire, ad esempio sul mix di materiali adatti al substrato in caso di coltivazione in vasi, substrato da valutare molto attentamente a causa delle forti irrigazioni necessarie per far vivere al meglio queste orchidee, sulle dimensioni e la profondità dei vasi, sulla luce necessaria, su dove trovarli in commercio.

Ma come è consuetudine a orchideeincasa.it, tutto a tempo debito e dopo aver sperimentato.

Lo spazio è quello che è, ho già 70 catasetinae e 44 in arrivo dalla S.V.O. , lascio a Giovanni, grandissimo amatore del genere, i continui approfondimenti sullo stesso e ancora lo ringrazio per la supervisione di questo articolo e per le foto inviate!

Vi ricordo di cliccare sulle foto per ingrandirle e poterle ammirare!

Buona coltivazione dei Bulbophyllum !

Foto della galleria di Bulbophyllum . Foto © Giovanni De Juli

Foto 1 e 2 (ibridi)

Bulbophyllum curtisii x medusae

Bulbophyllum longissimum x plumatum

Foto 3 Bulbophyllum lemniscatoides

Foto 4 Bulbophyllum putidum

10 pensieri riguardo “I BULBOPHYLLUM”

  1. Buonasera, scopro ora il vostro interessantissimo blog, bisogna iscriversi per seguirvi? Comunque il mio quesito è questo, non so se sto ponendolo nel posto giusto: ho acquistato due BULBOPHILLUM, GUTTULATUM e AMBROSIA, dove trovo dei consigli per la loro coltivazione? GRAZIE SE MI DARETE DEI CHIARIMENTI, ed anche se mi date delle indicazioni su come fare per eventualmente porre delle domande nelle vostre discussioni.

    1. Ciao Francesca.
      Grazie per la visita.
      Rispondo alla tua domanda.
      Non serve iscriversi, ne per leggere ne per commentare.
      Pubblichiamo una media di 2 articoli al mese e in base all’oggetto e all’attinenza dell’articolo puoi chiedere tutto quello che vuoi. Trovi tutti gli articoli in “sommario”.
      Ho chiesto a Giovanni (coltivatore di bulbophillum) di visionare il tuo commento e se può risponderti.
      Di seguito quello che ho trovato:
      la scheda Alao sui Bulbophillum . L’Alao è l’Associazione Lombarda (come te ?) Amatori Orchidee.
      Oltre a:
      informazioni sul Bulbophillum Guttulatum e
      Bulbophillum Ambrosia e
      Bulbophillum Ambrosia IOSPE
      Se hai domande specifiche chiedi pure.
      Personalmente purtroppo non coltivo questo genere e la serietà di un sito nel dare le risposte è quella di ammettere i propri limiti.
      Ciao

    2. Ciao, in generale tutti i bulbophyllum hanno bisogno di tanta acqua e umidità, temperature tra i 18 e 25 gradi, con qualche grado di sbalzo termico tra giorno e notte, per le concimazioni io uso il 20 20 20, se usi la luce artificiale gli dà qualcosa in più…

  2. Grazie per aver accolto così rapidamente il mio spunti per un articolo sui bulbophillum, molto interessante, farò tesoro delle vostre indicazioni, se riuscirò a coltivarli sarà anche grazie a voi. Per il momento il bulbophillum. Ambrosia ha messo tre nuovi getti, ma hanno un periodo di riposo? Quando eventualmente fioriscono? L’ho preso da un appassionato che coltiva solo botaniche, non forza i cicli naturali, tra le tante cose di cui abbiamo parlato non ho chiesto quando fioriscono
    Grazie e buon 2022

    1. “Bulbophyllum ambrosia, di solito fiorisce in inverno , non richiede periodi di riposo e si sviluppa bene a temperature intermedie con umidità costante e ambiente arieggiato.”
      Così almeno leggo.
      E ciò conferma la generiche caratteristiche descritte sopra nell articolo. E’ uno di quelli che spaziano, nei limiti di un certo range climatico, dal caldo al fresco.
      Come per molte altre orchidee, se tenuto in condizioni intermedie calde senza poco sbalzo fiorisce quando vuole lui! 🙂
      Tienilo in vita e vedrai che ti stupirà! 🙂

      1. Ci conto! Il venditore l’ha messo in bark di piccola pezzatura, e mi sembra che poiché ha messo tre getti si trovi bene, ma mi chiedo come si fa a mantenere sempre umido il bark!? In bagno dove lo tengo ho un’umidità del 50% (poca dopo quello che ho letto nel file) ed accendo 4 ore al giorno in ventilatore per promuovere il ricircolo.

  3. Ciao Gioachino!
    Anche io mi sono avvicinata da poco alla coltivazione dei Bulbophillum. Come sempre grazie per l’impegno che metti in ogni tuo articolo, cercando fonti attendibili e notizie utilissime. Buon lavoro, perché per me e per tanti, questo blog e tu, siete un punto di riferimento!

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