LUDISIA DISCOLOR

Ed eccoci qui! Gennaio è già passato.

Un altro anno comincia, il tempo passa, le orchidee aumentano e gli argomenti quindi non mancano.

Le foglie della Ludisia discolor.

Quello che comincia a mancare ora è lo spazio (problema comune di noi appassionati orchideofili) e giusti spazi per ricreare al meglio il loro habitat.

Uno dei miei ultimi acquisti è stata questa magnifica orchidea, conosciuta e apprezzata per il colore delle foglie più che per gli esili e “comunissimi” fiori.

I fiori della Ludisia discolor.

Si tratta della Ludisia discolor, che gli inglesi chiamano Jewel orchids” e cioè orchidea gioiello, in quanto grazie alla presenza di venature dorate o argentate – che sono presenti sulle loro foglie – il contrasto con la luce le rende particolarmente brillanti e luminose, con lo stesso effetto, per l’appunto, che darebbe un gioiello.

Ludisia discolor

Proviene dalle regioni Asiatiche, dall’India settentrionale, dalla Malesia e dall’Indonesia, dalla Cina nord e sud occidentale, dove cresce terrestre o litofita e mai epifita, in foreste calde e umide, in prevalenza vicino a corsi d’acqua e alla base degli alberi. Per questo non necessita di forte luce o irraggiamento ed è considerata un’orchidea che non necessita di particolare luce, anzi la stessa dovrebbe essere moderata o essere tenuta in ombra parziale. Importantissimo è mai esporla ai raggi solari diretti, neppure per poco tempo.

Fiori Ludisia discolor

I getti floreali sono alti dai venti ai trenta centimetri e portano molteplici fiori bianchi. Fioriscono in inverno o al più tardi ad inizio primavera. Questi getti vanno tagliati un paio di centimetri sopra le foglie dalle quali sono nati non appena i fiori cominciano ad appassire.

Ludisia discolor

Come substrato uso un mix molto drenante di bark pezzatura piccola o media, torba bionda di sfagno e perlite con l’aggiunta anche di carbone vegetale; tale substrato deve rimanere sempre umido. Nei mesi invernali si possono ridurre le irrigazioni portando la pianta ad un lieve riposo, in quanto, nel loro habitat naturale,  in questo periodo per 2-3 mesi le piogge sono decisamente meno abbondanti .

Ludisia discolor

La mancanza di umidità e le irrigazioni sbagliate possono portare alla secchezza delle carnose foglie o alla marcescenza della pianta.

Importantissimo è non inzuppare il substrato e lasciarlo lievemente asciugare ma non seccare tra un’irrigazione e l’altra. Le temperature non dovrebbero mai scendere sotto i 12° di minima soprattutto in inverno. Se i valori della temperatura minima sono i canonici 15° è ancor meglio, come di solito consigliato per le phalaenopsis e molte altre orchidee da serra calda.

Una pianta per nulla difficile e che non può mancare nella vostra collezione.

4 pensieri riguardo “LUDISIA DISCOLOR”

  1. Ciao, una bella pianta che produce rapidamente foglie e fusti.
    Mi capita spesso che alla base i fusti allungatisi e pesanti si stacchino lasciando il rametto appoggiato alla torba. Capita normalmente o la troppa umidità fa marcire la base?
    Tale rametto staccato radica molto facilmente una volta interrata la base.
    Spesso le foglie diventano rosse, soprattutto alla base, è un normale ricambio?
    I fiori nascono anche sui rami che hanno già fiorito in precedenza?
    Grazie mille delle risposte.

    1. Ciao Filippo!
      I fusti della Ludisia discolor sono carnosi e radicano ai nodi quindi la pianta necessita di un terriccio leggero e ben drenante.
      Il substrato non deve mai asciugare e soprattutto seccarsi ma non deve nemmeno essere pregno d’acqua.
      Il più delle volte il substrato in cui si acquista è ideale per le serre, dove l’irrigazione e l’umidità è ottimale e controllata e non per i nostri appartamenti dove si bagna la pianta dall’alto al basso.
      E’ molto delicata (quantomeno “fisicamente”) e qualsiasi urto fa staccare i “fusti o steli”, se invece l’irrigazione non è corretta di solito marcisce. Anche per questo la pianta si propaga di solito per talea.
      Non è particolarmente esigente a patto di tenerla al riparo dal sole diretto. Una volta sfiorito, lo stelo secca e quindi può essere tranquillamente potato alla base ( solo lo stelo floreale che ha generato fiori ovviamente)..
      Se le foglie tendono a diventare rosse (soprattutto le nuove e quelle più lontane dalla base) significa che c’è troppo sole o troppa intensità luminosa. La luce ideale è leggermente inferiore di quella delle phalaenopsis (mediamente sui 10000 lux) purché con raggi solari sempre filtrati.
      Questo non vuol dire che viva in ombra o completamente al buio, anzi la troppa ombra la fa crescere in maniera stentata e non omogenea. Se colpita dal sole (soprattutto filtrato da un vetro che funge da lente ) le foglie si seccano e raggrinziscono perdendo la bellezza che caratterizza questa pianta. Ovvio che tutte le foglie prima o poi deperiscono! C’est la vie!
      Spero di averti risposto
      Ciao

      1. Grazie mille Gioacchino,
        Io uso dei led per irradiare in casa mia un pò di luce e da quando li ho presi ho letteralmente visto i fusti e le foglie ergersi verso il neon.
        La luce quindi non è solare, mi chiedo però se i 15/20000lux che genera il neon possano creare problemi anche senza che ci siano UV.
        In realtà a mio avviso la pianta sta bene ma un rametto è diventato completamente rosso.
        La coltivo dalla primavera scorsa, spero di rivederla in fiore, mi dicono che sia in effetti molto difficile farla fiorire. Che ne pensi?

        1. Ciao.
          15-20000 lux per Ludisia discolor sono più che sufficienti (forse troppi).
          La ho in orchidario con meno luce (illuminata dalla sola luce che entra dalla finestra esposta a sud) in quanto sto rivedendo alcune considerazioni (e la crisi energetica non c’entra nulla 🙂 ).
          E’ piena di steli floreali.
          Se vuoi vedere una foto domani (con la semplice luce naturale) posso postarla.
          Fammi sapere.
          Ciao

          Ps. se questa primavera l’hai già vista fiorita potrebbe avere solo bisogno di tempo.
          La mia è fiorita a febbraio, l’ho lasciata all’esterno a nord da maggio, protetta dalla luce solare sino a pochi giorni fa quando le minime sono scese sotto i 13°… Ed è esplosa!

          Ciao

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