I TRIPIDI.

I tripidi… si vedono!

Di regola, gli uomini si preoccupano più di ciò che non possono vedere che di ciò che possono vedere.”

Giulio Cesare. 

Eppure li vedo! Grandi poco più di un millimetro.

E giustamente ci dobbiamo preoccupare!

Misteriosi insetti corrono sulle orchidee, in caso di pericolo alle volte volano via…

Ovviamente il tripide è un parassita fitofago, che si attacca alla struttura della pianta, soprattutto sulle foglie, succhiando la linfa e cioè succhiando gli elementi nutritivi della stessa.

Segni di un attacco di tripidi sulle foglie di una Catasetinae in orchidario!

Ma questi insetti vivono a loro agio anche nel substrato (dove il più delle volte le uova cadono dalle foglie e si schiudono a giuste condizioni), soprattutto se è bark. Il loro clima ideale è quello caldo,  pertanto serre, orchidari ma anche i nostri appartamenti; perciò possono presentarsi sia nella stagione estiva che in quella invernale.

In inverno, solitamente andrebbero in letargo ma si attivano con temperature superiori ai 16-18°C, quindi dove coltiviamo le nostre orchidee possono essere attivi in qualsiasi periodo dell’anno. Le uova si schiudono quando la temperatura raggiunge i 26°C – 28°C. Ma ciò non rappresenta un dogma… essi sono molto adattabili, molto più delle nostre orchidee!

Se poi considerate che si riproducono molto velocemente… raggiungono l’età adulta in circa 2 settimane. Una volta mature, le femmine depongono le uova  che si schiudono in 3 o 4 giorni … ergo si riproducono tantissime volte all’anno creando un problema che può essere perenne per tutto l’anno.

Morso di Tripide su Catasetum osculatum

La depigmentazione delle foglie è solo il male minore, in quanto la pianta entra in uno stato di sofferenza e malattia che può aprire la strada a numerose infezioni che nei casi più gravi possono causare anche la morte della pianta.

Non ho nulla contro i sistemi naturali per debellare i tripidi, come quello di introdurre dei nemici dei tripidi (come taluni acari predatori) o quello di lavare le piante con del sapone vegetale e poi successivamente utilizzare un prodotto a base di piretro, oppure ricorrere agli antichi consigli di fare delle poltiglie con aglio o ancora il classico olio di Neem o, per chi non ha problemi di spazio usare le trappole cromotropiche di colore giallo e blu.

Ma io, soprattutto se la fioritura è prossima, preferisco di gran lunga un sistema immediato e sicuramente più risolutivo e cioè la lotta chimica (tra gli altri Epik SL della Sipcam e/o Movento 48 SC della Bayer etc.).

Particolare della foglia attaccata.

Di solito almeno due volte all’anno (all’inizio della fase vegetativa in primavera e poco prima della dormienza in tardo autunno o inizio inverno) e comunque appena vedo i parassiti, nebulizzo tutte le piante e soprattutto le superfici dell’orchidario, ricordando però che l’ambiente va arieggiato in quanto questi prodotti sono potenzialmente tossici. E fare la fine del tripide non conviene! 🙂

Ergo massima prudenza, guanti, maschera, occhiali e volendo anche tuta “usa e getta”. In presenza di parassiti aggressivi quali i tripidi (ma anche gli acari, la cocciniglia, etc.) sconsiglio l’utilizzo di prodotti blandi, ma suggerisco solo quelli mirati e nelle dosi indicate, non dimentichiamo che questi parassiti hanno la capacità di immunizzarsi.

A voi la scelta delle armi… Nella speranza possiate dare l‘onore delle armi al tripide nemico!

Buona disinfestazione!

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