TILLANDSIA IONANTHA

di Angelica.

Lo stupendo “fiore” della Tillandsia ionantha © Angelica Calvi

La Tillandsia ionantha appartiene alla famiglia delle Bromeliaceae e cresce come epifita nelle montagne dal Messico al Nicaragua.

Io la coltivo insieme alle orchidee, del resto anche in natura alcune specie condividono lo stesso habitat.

Se completamente asciutta tollera temperature anche di 4 gradi che da me, vivendo al sud, sono un’eccezione, infatti la coltivo in una piccola serra ma ho anche alcune specie fuori la serra e stanno benissimo.

Dopo la fioritura muoiono, ma non prima di aver emesso dalla base nuovi germogli, che daranno vita a nuove piante che a loro volta fioriranno continuando il ciclo. Leggi tutto “TILLANDSIA IONANTHA”

LE CALANTHE DA SERRA CALDA. COLTIVAZIONE, DIVISIONE E RINVASO.

La mia esperienza con le Calanthe da esterno (o da serra fredda) prosegue e l’inverno  non sembra prospettarsi mite come quello dello scorso anno. Sino ad ora hanno mantenuto tutte le foglie “sempreverdi” (alcune si deteriorano ovviamente).

La maggior parte delle Calanthe da serra “calda”, sono invece quelle che hanno il loro habitat naturale nelle zone tropicali e in prevalenza soggette al clima monsonico, dove in inverno ricevono pochissima acqua e quindi entrano in un riposo e alle volte in una vera e propria dormienza con conseguenti foglie caduche, mentre la primavera e l’estate sono sottoposte a elevata umidità e abbondanti piogge. Da considerare inoltre che crescono in terreni ricchi di humus generato dalla caduta delle foglie e dall’azione dei microrganismi e perciò questo dovrebbe essere il substrato da ricreare. Leggi tutto “LE CALANTHE DA SERRA CALDA. COLTIVAZIONE, DIVISIONE E RINVASO.”

CATASETINAE… QUELLO CHE IL WEB NON DICE.

Di seguito alcune considerazioni e consigli sulla coltivazione delle Catasetinae.

Questo articolo è consigliato a chi ha già un minimo di esperienza con queste piante, in quanto una rigida applicazione di quanto suggerito potrebbe portare a risultati infausti.

Ramo floreale di Fredclarkeara After Dark.

Molti appassionati rinunciano alla coltivazione delle Catasetinae principalmente per i seguenti motivi:

  1. alle nostre latitudini le tenere, grandi e carnose foglie  possono essere attaccate, soprattutto se il clima non è umido (dove per clima poco umido intendo un’umidità ambientale al di sotto del 50%), da molti parassiti quali la cocciniglia, afidi, acari etc.
  2. Le Catasetinae se ben coltivate, possono diventare enormi e poco ideali ad una coltivazione casalinga
  3. In dormienza sono completamente spoglie e poco piacevoli da vedere
  4. Se non si riesce a portarle a maturazione nella parte finale della loro stagionalità vegetativa, non si vedranno i fiori, quindi si deve allungare il periodo vegetativo sfasando così la pianta o, per i più coraggiosi, dovendo forzare la pianta alla stessa dormienza.

Leggi tutto “CATASETINAE… QUELLO CHE IL WEB NON DICE.”

COSTRUZIONE DI UNA SFAGNERA PER ORCHIDEE E PIANTE CARNIVORE

di Marco Malacarne.

Pogonia ophioglossoides © Marco Malacarne

Breve premessa sulle torbiere.

Prima di iniziare a illustrare come realizzare una piccola “torbiera” in casa, illustrerò brevemente come si formano le torbiere in natura e quali sono le piante che le caratterizzano.

La torbiera è un’ambiente molto particolare che si forma solamente in presenza di molta acqua molto povera di nutrienti. Una torbiera comincia a formarsi quando sul fondo di uno specchio d’acqua si depositano materiali vegetali e animali che non vengono decomposti per via aerobica poiché l’ambiente è anossico ovvero molto povero di ossigeno.

Pectelis radiata Hishou © Marco Malacarne

Man mano che i detriti si accumulano lo specchio d’acqua si chiude; quando ciò avviene  la superficie della torbiera viene colonizzata da specie molto particolari adattate ad un’habitat privo di nutrienti e con un pH acido. Tra i primi colonizzatori si hanno i muschi del genere Sphagnum, comunemente conosciuto come sfagno, che crescono molto velocemente in un habitat privo di elementi nutritivi e contribuiscono ulteriormente ad aumentare l’acidità grazie alle loro secrezioni. Lo sfagno è in grado di crescere anche diversi centimetri l’anno, le parti più profonde pian piano si compattano e si aggiungono alla torba formata in precedenza. In alcuni casi lo sfagno forma anche giganteschi cuscini, spessi anche un metro, che galleggiano su uno specchio d’acqua. Leggi tutto “COSTRUZIONE DI UNA SFAGNERA PER ORCHIDEE E PIANTE CARNIVORE”

LE ORCHIDEE E L’IMPIEGO DEI FERTILIZZANTI NATURALI.

Erano gli anni ’40 quando Alberto Rabagliati in “Mattinata fiorentina” cantava “E’ primavera, svegliatevi bambine” ! Mia madre, classe 1938, la cantava sempre … è solo ora che gli “ever green” non esistono più! 🙂

Da fertilizzante solido a liquido! Lo stallatico nelle orchidee.

Ma torniamo alle nostre “green orchids” !

Perché questo “remember” del passato?

Perché la primavera è iniziata e le orchidee si stanno “risvegliando”, riprendendo la loro intensa attività vegetativa con l’emissione di nuove foglie, nuovi getti e/o pseudobulbi.

In precedenza ho scritto un articolo sui fertilizzanti ”minerali”, ho dedicato un articolo al loro inventore Justus Von Liebig.

James Russell Lowell però diceva : Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione.

E’ giunta l’ora di parlare dei fertilizzanti che si trovano comunemente in natura e delle alternative per chi vive in città. Leggi tutto “LE ORCHIDEE E L’IMPIEGO DEI FERTILIZZANTI NATURALI.”

L’USO DELL’ACIDO SALICILICO NELLE ORCHIDEE

Un salice a Trento.

Sin dall’antichità sono conosciute le proprietà curative dell’acido salicilico, acido estratto e trasformato dalla pianta del salice da cui prende il nome.

Gli estratti di salicina, a partire dall’Ottocento, sono stati usati dall’uomo quali antinfiammatori, ottenendo poi successivamente numerosi derivati (salicilati) tra cui l’acido acetilsalicilico che tutti noi abbiamo usato e imparato a conoscere sotto il nome di “Aspirina”, uno dei farmaci più usati al mondo.

Molte sono le proprietà conosciute di questo acido (batteriostatiche, usato in dermatologia contro l’acne, nella cosmetologia più in generale etc.), ma di seguito vorrei condividere con voi la mia esperienza in campo “orchidofilo” trascurando le generiche affermazioni che si trovano in rete sull’uso dell’aspirina in campo botanico. Leggi tutto “L’USO DELL’ACIDO SALICILICO NELLE ORCHIDEE”

L’INIZIO DELLA FINE O UN NUOVO INIZIO?

Ciao, siete in ferie? Mi ero abituata a leggere periodicamente i vostri interessanti articoli”…

Estate 2022… Il caldo torrido!

 

Questo uno dei tanti messaggi che ci sono arrivati.

Ebbene no, non siamo in ferie ma ho dovuto rimettere tutto in gioco.

Quasi inutile ripetersi questo insegnamento dell’oratore John C. Maxwel…. “Un uomo deve essere grande abbastanza da ammettere i suoi errori, intelligente abbastanza per trarne profitto, forte abbastanza per correggerli.”

Sicuramente leggerete solo della perfezione di altri autori, su altri siti o blog, pochi hanno il coraggio di ammettere i propri sbagli o i propri insuccessi. Leggi tutto “L’INIZIO DELLA FINE O UN NUOVO INIZIO?”

IL GENERE COELOGYNE…

Coelogyne Linda Buckley. Uno dei pochi ibridi C. mooreana x C. cristata

Il presente articolo è anche pubblicato sul sito “Orchidee ti racconto” di Patrizio De Priori.

Si ringrazia il Dott. Torelli per l’autorizzazione alla pubblicazione.

Articolo di © Gianantonio Torelli (medico e botanico) – rev. 1996.

L’articolo su questo blog verrà integrato nella descrizione delle specie con le foto delle relative fioriture della collezione e coltivazione di orchideeincasa.it . 

Alcune Coelogyne … in serra!

LE COELOGYNE

Argomenti

  • Introduzione
  • Le specie
  • La coltivazione
  • Situazione climatica a Mukteswa मुक्तेश्वर (India)
  • Substrato di coltura
  • Resistenza alle malattie

Leggi tutto “IL GENERE COELOGYNE…”

SUPERARE I LUOGHI COMUNI (E L’INVERNO) CON LE COELOGYNE CRISTATA

È una pianta molto sensibile alle divisioni ed al rinvaso…

Si raccomanda di non disturbare le radici. Le Coelogyne non amano il rinvaso e dopo lo stesso o dopo la divisione, potrebbero non fiorire per 2-3 anni.

Se si dividono non fioriscono!… e per fortuna! Fioritura febbraio 2022.

Si, l’uso del condizionale lo trovo molto doveroso! 🙂 

Devo, con piacere, smentire quanto si trova scritto in rete perché, come potete vedere in foto, la fioritura dopo la divisione quest’anno è stata più generosa del solito.

Una volta formati i getti floreali (getti che se non rimangono in quiescenza per molti mesi, a partire dal tardo autunno si sviluppano sicuramente molto lentamente), ed essendo stato un inverno molto soleggiato con temperature relativamente miti (e con temperature in serra nelle prime ore del mattino abbastanza elevate), qualche bicchiere d’acqua l’ho dovuto dare al fine di evitare un eccessivo raggrinzimento degli pseudobulbi. Parlo, nello specifico della Coelogyne cristata, (ma questo vale per tutte le Coelogyne a fiori grandi che si coltivano in ambiente fresco, quelle della regione Himalayana, dell’India e del sud-est asiatico quali la C. mooreana e la C. mossiae) ma anche dei Cymbidium e dei Dendrobium nobile. Leggi tutto “SUPERARE I LUOGHI COMUNI (E L’INVERNO) CON LE COELOGYNE CRISTATA”

LE CATASETINAE CONFUSE. COSA E COME FARE !

L’inverno anche quest’anno è arrivato, e seguendo le indicazioni di Fred Clarke le Catasetinae dovrebbero essere a questo punto tutte dormienti.

Un orchidario invernale … e uno – contemporaneamente – estivo!

Dovrebbero…

L’uso del condizionale è d’ obbligo !

Quanto sarebbe bello se il ciclo annuale di crescita seguisse pedissequamente quello indicato nel mio primo articolo su questo blog inerente la Fredclarkeara After Dark . Tutto sarebbe calendarizzato perfettamente con precisione svizzera… ma purtroppo non è così.

In anni di esperienza ho notato che molte piante di questo genere fioriscono anche mesi dopo la perdita dell’ultima foglia e quindi in dormienza totale. Ergo – quello che mi indica quando smettere di irrigare è la vitalità vegetativa (le foglie) della pianta e non l’avvenuta fioritura.

Ma torniamo a noi. Leggi tutto “LE CATASETINAE CONFUSE. COSA E COME FARE !”

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