IL TESTAMENTO DI LIEBIG. RIFLESSIONI SULLA FERTILIZZAZIONE.

Chi non conosce il famosissimo dado Liebig?

Pubblicità a “Carosello”, anni “80 … 🙂

Eh già … altri tempi!

Ebbene questo estratto di carne porta il nome del suo inventore e cioè di Justus Von Liebig (1803 -1873).

Ma qui non vogliamo parlare di ricette di cucina ma di orchidee.

Cosa centra quindi questo accademico tedesco,  noto soprattutto agli studenti di chimica ed agricoltura, con le orchidee ?

Avrete sicuramente notato che, negli ultimi articoli, ho approfondito più tecnicamente il tema dell’acqua e dei fertilizzanti per le orchidee, ben conscio che questi argomenti avrebbero potuto far correre il rischio al blog di tediare molti lettori.

Liebig fu un precursore nell’introduzione delle sostanze chimiche nella fertilizzazione dei terreni agricoli. E’ insomma il “re” del NPK (azoto, fosforo, potassio), senza il quale non riuscirei a coltivare.

Ma è giusto ?

Premettendo che io fertilizzo le mie orchidee in ogni fase della loro crescita vegetativa a seconda dei loro bisogni  riporto, di seguito,  fedelmente  quello che è considerato il suo testamento e che potete trovare ovunque in rete.

Quello che viene considerato il “testamento” di Liebig, che in effetti è un trattato scritto nel 1855, mi ha fatto riflettere … non penso cambierò il mio modo di coltivare ma, chissà perché, mi riecheggia in mente questa frase:  

La più grande difficoltà nasce non tanto dal persuadere la gente ad accettare le nuove idee, ma dal persuaderli ad abbandonare le vecchie.”

Certo, l’onestà intellettuale di Liebig dovrebbe insegnare!

IL TESTAMENTO DI LIEBIG.

“Sfortunatamente la vera bellezza dell’agricoltura, con i suoi stimolanti principi intellettuali è quasi misconosciuta. L’arte dell’agricoltura si perderà per colpa di insegnanti ignoranti, ascientifici e miopi che convinceranno gli agricoltori a riporre tutte le loro speranze in rimedi universali, che non esistono in natura. Seguendo i loro consigli, abbagliati da risultati effimeri, gli agricoltori dimenticheranno il suolo e perderanno di vista il suo valore intrinseco e la sua influenza.

Confesso volentieri che l’impiego dei concimi chimici era fondato su supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano condurre a una rivoluzione totale dell’agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente abbandonato, e tutte le sostanze minerali asportate dalle coltivazioni dovevano venire rimpiazzare con concimi minerali. Il concime avrebbe permesso di coltivare sullo stesso campo, con continuità e in modo inesauribile, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo il piacere e le necessità dell’agricoltore.

Avevo peccato contro la saggezza del creatore e ho ricevuto la giusta punizione.

Ho voluto portare un miglioramento alla sua opera e nella mia cecità, ho creduto che nella meravigliosa catena delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, ci fosse un anello mancante, che io, questa debole e impotente nullità, potessi rimpiazzarlo.

La mia ricerca sul suolo mi conduce ora a dichiarare che sulla superficie esterna della terra, la vita biologica si svilupperà sotto l’influenza del sole.

Il grande maestro e costruttore ha dato ai frammenti della terra la capacità di attrarsi e di contenere in sé tutti gli elementi necessari per nutrire piante e animali, così come un magnete trattiene le particelle di ferro, senza perderne neppure una.

Il nostro maestro ha aggiunto una seconda legge alla prima.
In base ad essa, le piante e la terra con cui sono in relazione diventano un enorme apparato di purificazione per le acque. Con questa particolare abilità, la terra rimuove dall’acqua tutte le sostanze pericolose per l’uomo e gli animali, tutti i prodotti del decadimento e della putrefazione, sia che derivino dagli animali che dai vegetali.

Quello che può giustificare il mio comportamento è la circostanza che l’uomo è un prodotto del suo tempo, e riesce a liberarsi dalle opinioni comuni solo sotto una violenta pressione che lo spinga a radunare tutte le sue forze per liberarsi da queste catene di errati condizionamenti.

L’opinione che le piante potessero trarre il loro nutrimento da una soluzione formata nel suolo con l’acqua piovana era un’opinione diffusa, ed era scolpita nella mia mente. È stata questa opinione sbagliata la fonte del mio assurdo comportamento. Quando un chimico sbaglia nella stima dei fertilizzanti, non siate troppo critici verso i suoi errori, perché ha basato la sua conclusione su fatti che non può conoscere dalla sua esperienza, ma, piuttosto, che ha tratto da testi di agricoltura che considera giusti e affidabili.

Dopo che ho imparato il motivo per cui i miei fertilizzanti non erano efficaci nel modo giusto, mi sono sentito come una persona che ha ricevuto una nuova vita. Finalmente tutti i processi di coltivazione si possono spiegare sulla base delle leggi naturali che li governano. Ora che il principio è noto e chiaro agli occhi di tutti, rimane solo lo stupore per non averlo scoperto molto tempo fa.

Ma lo spirito umano è una cosa molto strana, e così quello che non si adatta perfettamente allo schema del pensiero comune, semplicemente non esiste”

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