FREDCLARKEARA AFTER DARK & CATASETINAE. IL RINVASO E LA DIVISIONE !

Rileggendo l’articolo in merito alla Cycnodes Jumbo Puff e la risposta che ho dato a Vania nei commenti dove consigliavo il rinvaso, mi ha fatto venire in mente che la mia prima Fredclarkeara After Dark ha subito un solo rinvaso in 4 anni.

Quest’anno la colpa non è imputabile alla mia incuria, ma solo al fatto che la mia FAD aveva fretta di crescere e ha anticipato la formazione dei nuovi pseudobulbi. E in questo particolare momento non mi sembrava il caso di procedere.

E’ vero… sono molto attento con le irrigazioni, quasi maniacale nell’imporre il tempo di dormienza alla pianta … insomma la classica rigidità “filo-tedesca” 🙂 , ma questa volta se non ho sbagliato proprio i tempi, quantomeno non me la sono sentita di rinvasare (e soprattutto dividere) una pianta all’inizio della fase vegetativa. Ma soprattutto di effettuare una delle operazioni fondamentali per questa specie e cioè il rinvaso e la divisione.

Ma il dubbio mi è venuto… come staranno le radici ? Devo controllare! 🙂 

Colgo quindi l’occasione per condividere con voi alcune mie personali osservazioni, informazioni nonché molti consigli e modi di fare che i “sacri testi” consigliano … anche se non sempre li metto in pratica. 🙂

Luce ed umidità…

In fase vegetativa, e cioè da quando si intravede la nascita del nuovo pseudobulbo alla loro fioritura, tengo le mie Catasetinae ( nella foto qui a sinistra ne potete vedere 7 su 15 🙂 )  su un davanzale esposto a sud, con luce filtrata da una tenda bianca, appena sopra un umidificatore.

L’argomento dell’ umidità è già stato trattato e la scarsità della stessa è una delle pecche peggiori nel mio appartamento.

Dopo questa lunga premessa cominciamo.

I coltivatori “professionisti” di Catasetum consigliano di attendere la dormienza per effettuare il rinvaso e la divisione o attendere, al massimo, fino a quando non inizia una nuova crescita.

Procedono quindi alla divisione della pianta e ripongono gli pseudobulbi divisi tra i 2,5 e i 5 cm al di sotto del bordo del vaso o posizionano la pianta leggermente al di sotto della crescita dell’anno precedente, facendo in modo di posizionare le nuove crescite al centro del vaso.

Controlliamo le radici !

Sempre i “professionisti” tagliano la maggior parte delle vecchie radici che, il più delle volte sembrano vuote, secche (… e per forza… è mesi che non “bevono”! – si veda la foto del rinvaso  della Jumbo Puff nell’articolo precedente –). Insomma lasciano qualche vecchia radice precedentemente tagliata e della lunghezza di circa 1 – 2 cm, solo per stabilizzare/ancorare la pianta nel substrato presente nel vaso.

Personalmente preferisco dividere le piante solo poco prima le stesse emettano la nuova crescita, in quanto i pseudobulbi che subiscono questo trattamento emetteranno delle nuove piante in circa 30-40 giorni. Da qui la mia maniacale ossessione 🙂 🙂 per fare iniziare le crescite all’inizio della primavera, fine aprile massimo!

Cycnodes Wine Delight, Jumbo Puff e Monnierara Millennium Magic Witchcraft

Molti di loro usano come substrato dello sfagno puro o sfagno miscelato con carbone (quello dei barbecue tanto per intenderci!), o carbone vegetale che è anche un antifungino naturale) aggiungendo anche della torba.

Io invece uso sfagno, perlite e bark di pezzatura media. La torba la uso solo per le carnivore e la ritengo poco indicata per le Catasetinae… ma è una opinione strettamente personale. La scelta del substrato dipende ovviamente dalle vostre condizioni ambientali e dalla vostra capacità di trattenervi o di abbondare nelle irrigazioni, al momento giusto, senza trascurare il fattore del loro posizionamento.

Il “mio mix” è perfetto per il mio ambiente e la mia “mano pesante” nell’irrigazione, per le sue caratteristiche drenanti… ma ha anche una pecca… in fase di crescita “estiva” le piante di questo genere e coltivate in questo substrato devono essere irrigate anche tre volte alla settimana. Considerate che se si coltiva in sfagno puro con una irrigazione settimanale ne avete “mediamente” a sufficienza.

Cycnodes Jumbo Mickey e la Fredclarkeara After Dark appena rinvasata

Rammentiamo sempre che i catasetum hanno bisogno di elevata umidità attorno all’impianto radicale durante la loro formidabile crescita che, in 6/7 mesi deve portare a completa maturazione la pianta e arrivare alla conseguente e agognata fioritura. Lo sfagno puro è ideale, ma le varianti tra temperatura e irrigazione le considero – (sempre opinione personale) – troppo pericolose per essere usato “allo stato genuino”, soprattutto se le piante in alcuni periodi vengono tenute all’esterno.

Comunque le radici sembrano stare bene . Paranoia rientrata 🙂 🙂 !!!

9 pensieri riguardo “FREDCLARKEARA AFTER DARK & CATASETINAE. IL RINVASO E LA DIVISIONE !”

  1. Buongiorno mi chiamo Carlotta.
    Sono un’appassionata, in fase di apprendimento (assolutamente “a livello casalingo ?) di orchidee da quasi 4 anni.
    Lo scorso settembre ho comprato ad una mostra una Monnierara millenium magic witchcraft in stelo, il quale si é fatalmente seccato nel giro di 2 settimane. A mia difesa quando l’ho comprata lo stelo era completamente bianco e leggermente raggrinzito, ma visto che avevo da mesi questa pianta nei miei pensieri ed avendola a portata di mano, mi sono buttata ed ho pensato: gli pseudobulbi stanno benissimo, se non mi fa i fiori quest’anno sarà per il prossimo, proviamoci!
    Mi sono sempre tenuta lontana dal genere delle catsetinae, avendole reputate troppo difficili per le mie competenze ? Il riposo, la fertilizzazione, l’irrigazione ecc. Oltretutto nell’ansia dell’avvicinarsi della dormienza mi sono informata poco ed ho ricevuto suggerimenti sbagliati. Per i quali purtroppo la mia orchidee sta subendo i danni ma sto cercando di riparare senza darmi per vinta. Poi, 10 gg fa così dal nulla mi é stata regalata un Fredcklarkeara Black Pearl, e nell’arco di pochi giorni si sono aggiunte altre 3 catasetinae alle mie orchidee?. Una tira l’altra… Al momento, tralasciando quella in fase di recupero, ho due monnierara millenium magic witchcraft, la Fredcklarkeara Black Pearl e la Fredcklarkeara Midnight lace (leggera ossessione per il colore nero, si..) Visti i nuovi membri ho deciso di informarmi bene e di coltivarle al meglio.
    E sono incappata nel vostro bellissimo blog e nei vostri interessantissimi articoli, ma in particolare nella vostra condivisione delle vostre esperienze personali con le orchidee!
    Per questo vorrei chidervi un consiglio circa il rinvaso e la fertilizzazione.
    Permettendo che io abito nella laguna Veneta e non mi manca l’umidità, ho avuto bruttissime esperienze con il tenere le piante in puro sfagno e non vorrei rischiare di perdere anche le orchidee nuove. La mia situazione é:
    – la black pearl é in puro sfagno, sicuramente “vecchio” di 2 anni con nuovo pseudobulbo lungo circa 2-3 cm e radici 3-4 mm con punte iniziali delle foglie separate 2 mm.
    – una delle due monnierara é in sfagno, vasetto minuscolo (certamente importata questa estate) con getto nuovo arrivato alto 2 cm senza radici, gentilmente investito dal cane e piegato ? ma che nell’arco di qualche giorno (con cicatrici e molta ansia da parte mia) é arrivato ad altezza 6 cm, radici 2 cm, e distanza tra le foglie di 2 cm. Se sta bene o no é ancora un mistero per me, ma sta crescendo.
    – l’atra monnierara é invece in pura corteccia con nuova crescita alta circa 2,5 cm, radici 3-4 mm e foglie iniziali separate 6-7 mm.
    – infine la midnight lace, in solo corteccia ha la nuova vegetazione ancora in gemma seppur alta 1 cm, no radici.
    Vorrei, se possibile e sempre se sono in tempo (capire se é troppo tardi o troppo presto), rinvasarle seguendo il vostro consiglio sfagno, agriperlite, corteccia. Partendo dal presupposto che io le appenderò ad un albero appena sarà il momento, rispettando il fabbisogno di luce ed ombra, e che quindi riceveranno l’umidità del giardino oltre che dalle bagnature, vorrei capire quanto e come concimarle. Ogni 3 bagnature come le altre orchidee, parlando ovviamente in piena fase vegetativa? Sempre 1g/litro? 30-10-10 primavera, appena sarà il momento e 20-20-20 estate?
    Vi chiedo scusa per l’immane lunghezza del mio testo, ma volevo spiegare al meglio la mia situazione, e ci tengo veramente a crescere le mie piante al meglio. Accetterò qualsiasi consiglio o rimprovero vogliate darmi.
    Grazie mille.
    Carlotta

    1. Ciao Carlotta.
      Stavo già per spostare il tuo commento nell’articolo sulla Monnierara Millennium Magic “Witchcraft” ma poi ho visto che anche tu, come me hai preso il virus delle Catasetinae 🙂 !
      Vedrai che “pandemia” quando fioriranno! 🙂
      Scherzi a parte la prima cosa che ti dico è quella di andare a destra dello schermo – e dove vi è scritto Categorie – cliccare su Catasetinae.
      Qui troverai molti articoli su di esse e ti consiglio di leggerli tutti.
      Leggi ogni articolo come guardassi un singolo “film” e ti accorgerai che la “trama” è praticamente sempre la stessa! 🙂

      Detto questo cerco di risponderti brevemente (sono piuttosto logorroico e lo so! 🙂 ).

      1) I fiori della Monnierara Millennium Magic “Witchcraft” durano dai 15 giorni ad un mese, è normale. La loro durata dipende dalla coltivazione e dall’ambiente che le circonda! Quindi non hai nulla da farti perdonare!
      Il difficile con questo genere è far loro passare la dormienza ( e solo poi non farle morire annegate!).
      Perciò mi interasse di più sapere quali danni pensi di aver fatto (in caso manda una foto all’indirizzo che trovi nel disclaimer).

      2) Rinvaso. Tenuto conto che a te l’umidità non manca ( per me invece è il fattore più problematico) devi decidere che substrato usare. Quello da te indicato mi sembra ottimo.
      Ti consiglio il puro sfagno solo per le piante di dimensioni ridotte, un mix di bark pezzatura medio piccola, sfagno e perlite per quelle più grandi in parti uguali. Leggi l’articolo sulla Monnierara e capirai il perchè dell’uso del bark!

      3) Lo pseudobilbo “tramvato” 🙂 dal tuo cane molto probabilmente sta bene, se il “fusto o bulbone” non è rotto non ci dovrebbero essere problemi. Non sai quante volte i miei gatti li hanno fatti cadere!

      4) Le catasetinae si adattano a qualsiasi substrato, ma la sola corteccia difficilmente l’estate trattiene tutta l’umidità di cui necessita la pianta in quei 6 mesi dove la stessa “esplode” in crescita e dove accumula tantissime energie per l’inverno o per la dormienza. Ma questo non è un “dogma”, tant’è che molti coltivano alcune catasetinae anche in zattera.. Personalmente non lo farei mai in quanto si corre il rischio di diventare “schiavi” dell’irrigazione (dove un hobby diventa un peso) ma soprattutto di non fornire le giuste energie alla pianta. Ma si sa… de gustibus non est disputandum!

      5) Le piante appese sono stupende, attenta però al vento e agli insetti. Il fertilizzante (dato nelle giuste dosi) non è un problema. Io, in piena crescita e cioè da quando le radici sono completamente sviluppate ed attive, fertilizzo tutte le settimane per tre volte consecutive (una volta alla settimana) e risciacquo completamente la quarta al fine di evitare eccessi di sali.
      Fertilizzo ad un grammo x litro o poco meno e sempre con un bilanciato 20-20-20. Le catasetinae non hanno tempo di aspettare l’azoto che di solito si usa in dosi maggiori nelle altre orchidee durante il periodo primaverile.

      Spero di aver fugato ogni tuo dubbio e ci terrei che leggessi gli altri articoli sul genere.
      Vedrai che ti serviranno!
      E poi, ad oggi, sono solo 14! 🙂 🙂

      ciao

      1. Ciao Gioachino!
        Grazie mille per avermi risposto e soprattutto grazie per i consigli! Adesso andrò a rileggermi bene tutti gli articoli così da essere pronta per questo weekend che inizio a rinvasare qualche catasetinae (spero vada tutto bene?). Già non ero convinta di lasciare le piante in solo sfagno o sola corteccia. adesso sono ancora più sicura sul volerle rinvasare. Con la prima monnierara, quella comprata in stelo, al di là della morte di quest’ultimo, ho seguito il consiglio di una persona che io reputavo competente che mi ha consigliato di mettere la pianta in garage durante il riposo. Mi sono pentita amaramente di averlo seguito. Lo pseudobulbo si è semi congelato. Come dicevo sto cercando di recuperare. La nuova vegetazione mezza decapitata dal mio cane mi ha sorpresa stamattina durante “l’ispezione mattutina” con una bellissima nuova foglia all’apice e tra le catasetinae é quella che sta crescendo di più. Lo prendo come un buon segno ?
        Grazie mille ancora!
        Adesso che so del blog sarò una fervente lettrice.
        Ciao
        Carlotta

        1. Mah..
          Sotto i 12° notturni non andrei mai.
          E’ pur vero che ci sono alcune Catasetinae che resistono bene anche a temperature più basse ma il rischio non vale la pena.
          Pensa che Fred Clarke della SVO tiene le Catasetinae dormienti quasi agli stessi livelli di luce della stagione di crescita mentre altri coltivatori Californiani invece le tolgono dal substrato e le mettono in scatole di cartone in cantina.
          A tanto non sono mai arrivato!

          Ciao

  2. Salve a tutti,

    avrei una domanda per voi che sembrate espertissimi:

    ho una fredclarkeara after dark “SVO black pearl” che ha appena emesso due steli fiorali. Il vaso è molto stretto e dopo la dormienza sarà sicuramente necessario rinvasarla. Gli pseudobulbi sono 5 in tutto. E’ per caso consigliato un numero minimo di pseudobulbi per divisione ?

    Grazie mille in anticipo

    Eugenio

    1. Ciao Eugenio.
      Non siamo espertissimi ma abbiamo qualche anno di pratica su queste piante.
      Fred Clarke, che è chi ha “inventato” o per meglio dire ibridato questa pianta e titolare della “Sunset Valley Orchids” (California), consiglia di dividere e lasciare sempre 2 pseudobulbi per vaso.
      Proprio sulla divisione di questa pianta e sul perchè di un numero minimo di pseudobulbi trovi QUI UN ARTICOLO

      Ciao

      Edit. Quest’anno ho diviso una pianta con 5 pseudobulbi. Ho fatto però un (2+2+1) quando il consigliato sarebbe un (2+3). Quella con un pseudobulbo sembra stia emettendo nuova vegetazione. Ma era un bel pseudobulbo molto in forza!

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