CONOSCERE L’HABITAT NATURALE (E IL PROPRIO) PER COLTIVARE LE CATASETINAE.

Di Catasetinae oramai ne sono passate tante in appartamento ma soprattutto nella mia serra e nel mio orchidario.

L’habitat delle Catasetinae e le zone climatiche.

Com’è mia consuetudine ripetere, per aver successo nella coltivazione di questo genere si deve partire da due ben distinte conoscenze: “la conoscenza del proprio ambiente di coltivazione e la conoscenza dell’ habitat naturale delle Catasetinae”. Entrambe queste conoscenze sono fondamentali!

In quest’articolo parleremo soprattutto della conoscenza dell’habitat naturale delle Catasetinae (con particolare riferimento alla specie maggiormente diffusa e coltivata, e cioè ai Catasetum) in quanto sono ancora in atto alcuni lavori e studi per ricreare l’ambiente giusto nella mia serra (in primis ombreggiamento e umidificazione), mentre oramai in orchidario è stata raggiunta quasi la perfezione. E modestia a parte, parafrasando il grande Muhammad Ali :“Non credo di essere bravo. Ma che valore ha la mia umile opinione contro quella che invece dimostra la realtà?”

Ma, come in precedenza promesso, della serra ne parleremo prossimamente. Leggi tutto “CONOSCERE L’HABITAT NATURALE (E IL PROPRIO) PER COLTIVARE LE CATASETINAE.”

LE CALANTHE DA SERRA CALDA. COLTIVAZIONE, DIVISIONE E RINVASO.

La mia esperienza con le Calanthe da esterno (o da serra fredda) prosegue e l’inverno  non sembra prospettarsi mite come quello dello scorso anno. Sino ad ora hanno mantenuto tutte le foglie “sempreverdi” (alcune si deteriorano ovviamente).

La maggior parte delle Calanthe da serra “calda”, sono invece quelle che hanno il loro habitat naturale nelle zone tropicali e in prevalenza soggette al clima monsonico, dove in inverno ricevono pochissima acqua e quindi entrano in un riposo e alle volte in una vera e propria dormienza con conseguenti foglie caduche, mentre la primavera e l’estate sono sottoposte a elevata umidità e abbondanti piogge. Da considerare inoltre che crescono in terreni ricchi di humus generato dalla caduta delle foglie e dall’azione dei microrganismi e perciò questo dovrebbe essere il substrato da ricreare. Leggi tutto “LE CALANTHE DA SERRA CALDA. COLTIVAZIONE, DIVISIONE E RINVASO.”

COME INDURRE LE CATASETINAE ALLA DORMIENZA

Molti di voi ci scrivono chiedendoci spiegazioni in merito all’approssimarsi o meno della dormienza nelle Catasetinae o per lo più preoccupati in quanto non ne vedono – in questo mese – alcun segno. Concentro quindi qui alcune riflessioni liberamente tratte da un articolo di Fred Clarke oltre che dalla mia personale esperienza.

Catasetum -3 getti floreali- novembre 2023. Da sx a dx : Ctsm osculatum, Ctsm macrocarpum, Ctsm multifidum

L’autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore. (Albert Camus)

e questa – aggiungo io – è la stagione dove nascono e si sviluppano la maggior parte degli steli floreali delle  Catasetinae ! La maggior parte dei Catasetum dovrebbero essere già completamente maturati e per lo più fioriti, i Cycnoches dovrebbero finire la loro fioritura, le Mormodes dovrebbero fiorire presto e le Clowesie dovrebbero iniziare a breve. Il verde degli pseudobulbi ben presto lascerà il posto al colore grigio dellì inverno e della dormienza!

Partiamo da qui. Siamo a fine autunno… e il clima delle Regioni Italiane è molto diverso.

Angelica, che vive in Calabria, ha ancore massime attorno ai 25° e minime sui 15°, io che abito in Trentino ho minime che in questi giorni si avvicinano allo 0 termico e massime difficilmente sopra i 12°. Se vogliamo analizzare gli aspetti positivi, nelle regioni del Nord Italia, grazie al freddo, difficilmente gli acari in questo periodo si fanno vedere ! 🙂 Leggi tutto “COME INDURRE LE CATASETINAE ALLA DORMIENZA”

CATASETUM LANCIFERUM

Catasetum Lanciferum

Endemico delle foresta monsoniche del Perù e del Brasile sudorientale, dove cresce quale orchidea epifita ad altitudini comprese tra i 500 e i 1000 metri.

Questo Catasetum è perciò tipico delle zone soggette ai due monsoni a clima perlopiù caldo, e le stesse condizioni climatiche vanno ricreate per poterla far crescere al meglio nelle nostre regioni. Non nego che, data la zona dove abito, generalmente le mie temperature si accostano più a temperature idonee alle zone intermedie (anche in serra), ma questa specie ha dimostrato di sapersi adattare.

E’ una pianta di medie dimensioni, anche se il getto floreale può superare i 35 cm, con circa 20 fiori (se di sesso maschile) per stelo, di un colore verde giallo maculato e alle volte la si può trovare in commercio anche di colore più scuro, tendente al marrone.  L’inflorescenza femminile, come per altre Catasetinae invece, porta da uno a tre fiori. Leggi tutto “CATASETUM LANCIFERUM”

CATASETUM ORCHIDGLADE

Fiore Catasetum Orchidglade

Riprendiamo oggi la scrittura di altri articoli, interrotta come lo scorso anno, durante l’estate a causa di forza maggiore.

Parliamo del Catasetum Orchidglade, un ibrido primario, anche se di solito questa terminologia la si usa perlopiù per identificare il prodotto dell’incrocio tra due piante di genere diverso o, come in questo caso, di specie diverse. Leggi tutto “CATASETUM ORCHIDGLADE”

CATASETINAE… QUELLO CHE IL WEB NON DICE.

Di seguito alcune considerazioni e consigli sulla coltivazione delle Catasetinae.

Questo articolo è consigliato a chi ha già un minimo di esperienza con queste piante, in quanto una rigida applicazione di quanto suggerito potrebbe portare a risultati infausti.

Ramo floreale di Fredclarkeara After Dark.

Molti appassionati rinunciano alla coltivazione delle Catasetinae principalmente per i seguenti motivi:

  1. alle nostre latitudini le tenere, grandi e carnose foglie  possono essere attaccate, soprattutto se il clima non è umido (dove per clima poco umido intendo un’umidità ambientale al di sotto del 50%), da molti parassiti quali la cocciniglia, afidi, acari etc.
  2. Le Catasetinae se ben coltivate, possono diventare enormi e poco ideali ad una coltivazione casalinga
  3. In dormienza sono completamente spoglie e poco piacevoli da vedere
  4. Se non si riesce a portarle a maturazione nella parte finale della loro stagionalità vegetativa, non si vedranno i fiori, quindi si deve allungare il periodo vegetativo sfasando così la pianta o, per i più coraggiosi, dovendo forzare la pianta alla stessa dormienza.

Leggi tutto “CATASETINAE… QUELLO CHE IL WEB NON DICE.”

ANGRAECUM SCOTTIANUM

di Marco Malacarne.

Generalità

Angraecum scottianum © Marco Malacarne.

Il genere Angraecum comprende numerosissime (circa 200) specie di orchidee a crescita monopodiale originarie dell’Africa continentale e delle isole adiacenti. Il genere Angraecum è suddiviso in 19 sezioni e comprende specie molto diverse tra loro, dal grande Angraecum eburneum che produce foglie lunghe anche più di un metro e fusti alti fino a 150cm ai piccolissimi Agraecum della sezione Nana che presentano foglie e fusti lunghi al massimo pochi centimetri.

Angraecum scottianum presenta un fusto lungo 20-30cm, solitamente pendente e ricoperto da foglie terete persistenti di colore verde scuro lunghe 6-10 cm. L’infiorescenza viene emessa in primavera o in estate e porta 1-4 fiori bianchi non ruspinati. I fiori cerosi sono molto grandi rispetto alle dimensioni della pianta, presentano un labello sproporzionato a forma di conchiglia; lo sperone è lungo più di 20 cm. Leggi tutto “ANGRAECUM SCOTTIANUM”

MILTONIA MORELIANA

di Marco Malacarne.

Miltonia moreliana © Marco Malacarne.

Generalità

Il genere Miltonia è stato descritto da John Lindley nel 1837 prendendo come esempio la specie brasiliana Miltonia spectabilis. Inseguito il genere è stato diviso in due, separando le Miltoniopsis che hanno caratteristiche di coltivazione ben diverse dalle Miltonia. Il genere Miltonia è affine ai generei Oncidium, Odontoglossum e Brassia con i quali sono noti anche ibridi intergenerici complessi.

Miltonia moreliana, conosciuta fino a poco tempo fa come Miltonia spectabilis var. moreliana, è stata descritta da Achille Richard nel 1848. Si tratta di una pianta a crescita monopodiale con pseudobulbi di forma ovoidale, spessi 5 – 10 mm, larghi 3 – 5 cm e alti fino a 10 cm; distanziati sul rizoma. Ogni pseudobulbo porta due foglie apicali ed è avvolto parzialmente in altre due foglie basali che con la maturazione dello stesso si seccano e cadono. L’infiorescenza emerge dallo pseudobulbo maturo e porta 1, massimo 2, fiori molto grandi con petali viola scuro e labello rosa, gradevolmente profumati. Leggi tutto “MILTONIA MORELIANA”

BULBOPHYLLUM ROTSCHILDIANUM

di Marco Malacarne.

Generalità

Bulbophyllum rotschildianum. Ramo floreale © Marco Malacarne.

Bulbophyllum rotschildianum è una specie di medie dimensioni che accestisce facilmente formando esemplari di notevoli dimensioni. Questa specie presenta uno pseudobulbo di forma ovoidale alto circa 4 cm, dalla sommità dello pseudobulbo si sviluppa una sola foglia, lunga circa 18cm, di colore verde scuro. Gli pseudobulbi sono distanziati di circa 5-10 cm sul lungo rizoma strisciante. Le infiorescenze, emesse in autunno dalla base dello pseudobulbo appena maturato, portano 5-10 fiori con odore nauseabondo. I fiori, disposti ad ombrella, sono lunghi 12-15 cm. La caratteristica più importante dei fiori è la dimensione dei petali laterali, essi creano una grande struttura simile a una gonna. Sono fusi insieme per la maggior parte della loro lunghezza, tranne che per la base. Il petalo dorsale è relativamente piccolo, a punta affilata e forma un cappuccio sopra la colonna. Il labello di piccole dimensioni, molto colorato è agganciato così delicatamente alla struttura del fiore che il minimo tocco o movimento dell’aria lo muove. Quando un insetto, attratto dai colori e dai movimenti del fiore, si posa sul labello, esso si piega verso la colonna e fa in modo che l’insetto prelevi il polline. I bordi dei petali laterali e il petalo dorsale sono sfrangiati e le protuberanze, di colori sgargianti, si muovono con il minimo movimento d’aria. Leggi tutto “BULBOPHYLLUM ROTSCHILDIANUM”

AERIDES FALCATA (scheda di coltivazione)

di Marco Malacarne.

Aerides falcata © Marco Malacarne.

Generalità

Il genere Aerides è composto da 28 specie di piante a crescita simpodiale, spesso molto robuste e con un portamento molto simile alle Vanda. Letteralmente il nome Aerides significa “figlie dell’aria” il che riconduce all’aspetto della pianta che cresce sempre come epifita e con lunghi grappoli di fiori pendenti. I fiori sono molto spesso altamente profumati.

Il genere Aerides comprende piante originarie del sud est asiatico.

L’Aerides falcata è di dimensioni medio-grandi e possiede numerose foglie coriacee persistenti sul fusto dal quale vengono prodotti anche facilmente numerosi keiki che portano la pianta ad accestire velocemente.  In primavera si formano le spighe fiorali pendenti che possono essere lunghe fino a 40-50 cm e portare fino a 30 fiori molto duraturi e fortemente profumati di limone. Leggi tutto “AERIDES FALCATA (scheda di coltivazione)”

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