PLEIONE ( scheda di coltivazione)

A grandi passi ci stiamo avvicinando all’inverno.

Le temperature notturne oramai sono prossime allo zero, il termostato della serra fredda è stato impostato sugli 8°… Dendrobium Nobile, Coelogyne Cristata, Coelogyne Mooreana, Cymbidium e altre orchidee da serra fredda sembrano gradire.

Dopo aver acquisito una certa esperienza è venuto il momento di descrivere un’altra pianta, che ama il freddo e che in primavera, in piena fioritura, non sopporta certamente le alte temperature.

Fiore di Pleione.

Si tratta del Pleione, piccola orchidea che, in natura, vive sia come terricola che come epifita, originaria del Tibet e del Nepal ma in genere di tutta la parte meridionale della Cina e delle pendici montane di alcune zone dell’India. Le zone montane hanno una varietà di altitudine che vanno dai 600 m/slm fino a oltre 4.000 metri.
Il suo genere conta poche specie, la maggior parte a fioritura primaverile ma che annovera tra esse anche qualcuna a fioritura autunnale.

Pseudobulbo di Pleione – Novembre 2021

Il Pleione è caratterizzato da pseudobulbi ovali o tondi, dai quali spuntano le foglie e il getto floreale. I fiori prendono vita dallo pseudobulbo sviluppatosi l’anno precedente ed è importantissimo rispettare la stagionalità temporale di questa pianta, pena la mancata fioritura o la morte della stessa.

Il Pleione ha ciclo vegetativo annuale. La sua coltivazione avviene all’esterno, seguendo il suo naturale ciclo stagionale da quando le temperature notturne si aggirano sui 10- 12°C fino alla fine dell’autunno, quando sopportano temperature anche inferiori.

Pleione… i diversi colori.

• Primavera : inizia la fase vegetativa, iniziano i primi germogli, la pianta fiorisce, spuntano le prime radici (importante non bagnare troppo il substrato in modo che non marciscano)

• Estate: la pianta va tenuta all’aria, protetta dal sole diretto, bagnata senza lasciare mai asciugare il substrato, fertilizzata ma non ad alte dosi.

Un altro fiore di Pleione…

• Autunno: i bulbi raggiungono la completa maturazione, le foglie diventano gialle e cadono, la pianta si prepara ad entrare nella dormienza invernale.

• Inverno: la pianta rimane in dormienza. Le temperature ideali sono di pochi gradi sopra lo zero e comunque non superiori ai 10° in nessuna parte della giornata. Non ha bisogno di luce.

Il riposo invernale e le basse temperature legate a questa stagione sono essenziali e fondamentali.
Dopo aver passato mesi al “freddo” l’escursione termica della primavera fornisce lo spunto necessario alla pianta per la ripresa vegetativa.

Bulbilli su pseudobulbi Pleione

Una delle particolarità di questa pianta è la formazione dei “bulbilli”, che nascono dalla estremità degli pseudobulbi (si veda foto a fianco). Solo quelli di adeguata dimensione, una volta staccati e messi a dimora, nel giro di qualche anno possono rifiorire e generare nuove piante.
Personalmente li ho messi a dimora tutti, grandi e piccoli, e nel corso del prossimo anno aggiornerò questa pagina di “diario” con gli sviluppi.

“Bulbilli”

In rete si trovano molte indicazioni sulla coltivazione del Pleione, su come si devono prelevare gli pseudobulbi, sulla loro ripulitura e conservazione in frigo o in cantina e comunque in luoghi freschi.
Personalmente penso che sia meglio che le piante possano rimanere in vaso durante l’inverno, cercando di garantire loro temperature appena superiori allo zero (le tengo in un armadio protetto esposto a Nord) ma sicuramente adeguandomi a quanto la temperatura massima ambientale arriva e offre in questa stagione, in quanto  solo il vano delle verdure del frigo consentirebbe temperature costanti di 3 – 5 gradi.

Di seguito delle indicazioni di base.

Temperature e luce. In fase di dormienza queste piante possono arrivare a temperature di qualche grado superiore allo zero. In fase di crescita attiva sono consigliate temperature superiori ai 10 – 12° senza mai superare i 26 – 28°. All’ombra, con adeguata ventilazione e umidità del substrato hanno resistito alle temperature torride di questa estate, essendo posizionate a Nord.
All’esterno posizionarle in maniera che prendano luce luminosa ma mai sole diretto.

Fiore di Pleione… piccolo ma maestoso!

Substrato . Il substrato deve essere ricco e molto drenante e deve essere mantenuto sempre umido durante il periodo vegetativo.
Uso un mix di bark pezzatura piccola, torba di sfagno, perlite e qualche pezzo di carbone vegetale.

Irrigazione.  L’irrigazione deve seguire le fasi di crescita della pianta, partendo in maniera molto moderata in primavera e aumentando con l’aumentare dello sviluppo delle radici e delle foglie.
Molti consigliano l’uso di acqua osmotica o piovana.

Fertilizzazione. Le Pleione, in base al substrato impiegato, necessitano di proporzionata fertilizzazione.
Fertilizzo a un quarto di dose ogni 15 giorni, avendo cura di bagnare prima il substrato.
All’inizio della fase vegetativa e sino a sviluppo adeguato delle foglie uso un prodotto ricco d’azoto per poi passare al classico bilanciato sino a settembre, quando passo a semplice acqua per l’irrigazione in modo da pulire bene qualsiasi residuo.

4 pensieri riguardo “PLEIONE ( scheda di coltivazione)”

  1. Grazie Gioachino per aver dato le indicazioni necessarie per la coltivazione di questo genere di orchidee. Ho appena preso due Pleione (Glacier Peak e Tongariro) e questo scritto mi ha aiutato molto!

    1. Di nulla Stefania!
      Posso sapere di dove sei?
      Moltissime terricole sono piante “nordiche” … ho chiesto ad un coltivatore di terricole e mi ha confermato che, ad esempio, i cypripedium li sconsiglia al sud.
      Ma poi si deve vedere a che altitudine si abita!
      Riuscirei a coltivarli anche in cantina se non avessi le condizioni giuste! 🙂
      Tante buone soddisfazioni!

  2. Ho acquistato un bulbo, il venditore consigliato terra e humus di lombrico, leggo altro substrato, inoltre vorrei sapere misura vaso e se in inverno posso mattere nei cassetti in basso del frigorifero. Grazie.

    1. Ciao.
      Il substrato varia da ambiente e ambiente e si deve ottimizzare allo stesso.
      Semplice terra e humus può trattenere troppa acqua, inzuppare troppo lo stesso e, come scritto, di conseguenza, far marcire radici e pseudobulbi. Il substrato deve essere si, ricco (humus), ma soprattutto molto drenante per evitare quanto sopra scritto.
      I Pleione, le Calanthe, i Cypripedium li tengo tutti esposti a nord, mentre le Bletille in fioriere ad est, i primi tre coperti dalle intemperie e dal sole diretto, contro la parete dell’edificio e non li irrigo per quasi tutto l’inverno … crescono assieme e nelle condizioni dei ciclamini tanto per farti capire.
      Un singolo pseudobulbo che, per grande sia, ha un diametro di circa 2 – 3 cm max, può stare in un vaso da 8 x 8 o leggermente superiore. Considera che ho 4 – 5 pseudobulbi in  vasi da 11 cm e altri in ciotole rotonde. Il bello di queste piante è vedere una folta fioritura.
      La sua coltivazione avviene e fa fatta all’esterno, anche se negli inverni più freddi non nego di averli portati durante la notte in serra dove le temperature non scendevano mai sotto i 7°.
      Tenere gli pseudobulbi in frigo non lo ho mai fatto per una serie di ragioni ma soprattutto per praticità, ma è una pratica che usano molti. In caso ricordati di metterli in un sacchetto di carta.
      Se hai altre domande chiedi pure.
      Ciao

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