Questa Catasetinae è endemica dell’Ecuador (dove l’ho acquistata grazie ad un rivenditore internazionale) e del Perù. In questi Stati ha il suo habitat naturale, come epifita di piccole dimensioni, nelle foreste montane umide a clima prevalentemente caldo per tutto l’anno. Si trova ad altitudini comprese tra i 450 m. e mai superiori ai 1000 metri.
Fa parte di quelle Catasetinae che hanno pseudobulbi allungati che, in dormienza, non sono particolarmente gradevoli da vedere.
La sua caratteristica è quella di generare, di solito, prima alcuni fiori femminili e poi molti fiori maschili dall’inflorescenza che spunta dall’apice dei nuovi pseudobulbi, generalmente prima di entrare in dormienza.
La luce determina il sesso dei fiori; se l’intensità luminosa è alta (anche oltre i 30000 lux) si formano fiori femminili, se bassa (circa 10.000 -15.000 lux) si formano fiori maschili.
Alle volte, come mi è capitato quest’anno, su una singola inflorescenza ci possono essere fiori sia maschili che femminili, ma generalmente ogni inflorescenza genera fiori di un solo sesso.
Temperatura.
E’ una pianta termofila, soggetta a temperature costanti durante tutto l’anno, temperature che hanno come minima gli 11-14°C per arrivare a massime di 25-30°C.
Umidità.
Nel suo habitat naturale l’ur è di circa l’80% con punte che arrivano sino al 90% per la maggior parte dell’anno, scendendo di una decina di punti e cioè a circa il 70% – 80% nei periodi invernali più asciutti, nei mesi che vanno da dicembre a febbraio.
Substrato
Questa pianta ha bisogno di elevata umidità radicale durante la crescita attiva, ma il drenaggio del substrato deve essere garantito e così anche l’aerazione radicale, pena la marcescenza. Rammentiamo sempre che è una pianta epifita.
Bark, perlite e pomice sono i substrati ideali, aggiungendo anche qualche filo di sfagno (se lo si sa gestire 🙂 ) e un po’ di carbone, ma sul fondo è meglio mettere anche del lapillo vulcanico per stabilizzare il vaso.
Durante la dormienza è consigliato toglierla dal vaso così come per altre Cycnoches tipo la Cycnoches cooperi.
Copio e adatto quindi quanto già scritto…
“Tenendo presente che è consigliato rinvasare ogni anno questo tipo di pianta, si coglie l’occasione per estrarre la Cycnoches peruvianum dal suo substrato e dal vaso quando la stessa va in dormienza. Dopo aver fatto un bel “restyling” della pianta rimuovendo le vecchie radici, si collocano gli pseudobulbi “nudi” in un vaso o in un cestello completamente vuoto fino a quando in primavera non compariranno le nuove crescite.
Si può così ricreare l’habitat naturale, nebulizzando le radici leggermente una volta alla settimana o ogni dieci giorni a seconda del vostro ambiente di coltivazione.
L’assenza di qualsiasi substrato attorno alle radici facilita l’immediata asciugatura e, non appena si nota la nascita di nuovi pseudobulbi (di solito in primavera e dopo la dormienza), la pianta dovrà essere collocata in un nuovo substrato cominciando l’irrigazione al consueto sviluppo delle radici con adeguata lunghezza e capacità di assorbimento.”
Fertilizzante e periodo di riposo
E’ consigliata una fertilizzazione settimanale a ¼ di dose durante la crescita attiva. Ovviamente nessuna fertilizzazione durante il periodo di riposo.
Se le piante sono estratte dal vaso durante il riposo la nebulizzazione dell’apparato radicale è consigliata ogni 7 – 10 giorni.
Buona coltivazione.