PLEIONE MACULATA

di Marco Malacarne.

Generalità

Fiore di Pleione maculata © Marco Malacarne.

Il genere Pleione comprende circa una ventina di specie e moltissimi ibridi artificiali la cui tassonomia è motivo di controversia tra i botanici. Sono tutte piccole orchidee terricole originarie delle zone montuose dell’estremo est asiatico (Cina, Nepal, Tibet, India). Tutti i Pleione possiedono pseudobulbi annuali muniti di 2-3 foglie: lo pseudobulbo si forma e matura durante il periodo più piovoso e caldo dell’anno, una volta raggiunta la maturazione il vecchio pseudobulbo si esaurisce e marcisce, mentre quello appena formatosi perde le foglie.

I Pleione si dividono in due famiglie: quelli a fioritura primaverile a cui appartengono la maggior parte delle specie e degli ibridi in commercio e un piccolo gruppo a fioritura autunnale originario di zone a clima più mite. Le piante appartenenti al primo gruppo, come si intuisce facilmente, producono le infiorescenze dopo il periodo di riposo invernale, circa nel mese di marzo-aprile, dopo il fiore compaiono subito le foglie e comincia a formarsi il nuovo pseudobulbo che in autunno entrerà in riposo.

Pleione maculata © Marco Malacarne.

Esistono anche 3 specie (Pleione praecox, Pleione maculata e Pleione saxicola) e alcuni ibridi (tra cui l’ibrido naturale Pleione x Lagenaria) che hanno la particolarità di fiorire in autunno dalle gemme formatesi sullo pseudobulbo appena giunto a maturazione, queste specie fioriscono da ottobre a dicembre e necessitano di temperature più elevate rispetto ai Pleione a fioritura primaverile. Anche queste specie perdono le foglie in autunno, ma non entrano mai in un riposo completo, durante l’inverno si hanno comunque radici in crescita. In primavera, con l’innalzarsi delle temperature vengono emesse le foglie da dove in autunno si era formata l’infiorescenza.

Pleione maculata fu descritto da John Lindley nel 1851, questa specie presenta pseudobulbi a forma di barile con apice conico, alti fino a 3,5 cm, di colore verde con maculature viola. Gli pseudobulbi sono spesso circondati da una “ragnatela” composta dalle vecchie brattee fogliari. Dall’apice dello pseudobulbo si dipartono 2-3 foglie lanceolate lunghe 20-25 cm. Le infiorescenze, emesse in autunno poco dopo la caduta delle foglie, sono molto corte e portano al massimo 2 fiori (più comunemente 1 solo) leggermente profumati e molto appariscenti con petali bianchi a volte debolmente macchiati di viola. Il labello è bianco e densamente maculato di giallo e viola.

Habitat

Pleione maculata è originaria dello stato dello Yunnan (Cina), Birmania e Tailandia; alcune popolazioni si trovano anche in India, Nepal, Laos e Vietnam. Il suo habitat naturale sono le foreste primarie montane umide in cui cresce come terricola ad un’altitudine di 600-2000 metri.

Temperatura

Pleione maculata © Marco Malacarne.

Questa specie gradisce temperature abbastanza fresche, intorno ai 25°C in estate, ma a differenza di molti altri Pleione è molto più tollerante alle alte temperature. La mia pianta ha sopportato benissimo temperature superiori ai 30°C per almeno un mese, l’importante è raffreddare e umidificare l’ambiente intorno alla pianta utilizzando un sottovaso con dentro poca acqua. In inverno necessita, al contrario di molti altri Pleione, di temperature più miti, intorno ai 10°C.

Luce

Pleione maculata è originaria delle foreste montane non troppo fitte, ha quindi bisogno di una buona luminosità soprattutto in primavera quando cominciano a formarsi le nuove vegetazioni. In estate porre la pianta in un luogo abbastanza fresco e luminoso, ma al riparo dai raggi solari diretti. Può ricevere il sole diretto solo la mattina presto. Durante il riposo invernale non è necessario porre la pianta in un luogo luminoso.

Umidità

Gradisce un altro livello di umidità, almeno del 80%, durante tutto l’anno. Gradisce soprattutto una buona umidità nelle calde sere estive. Durante il periodo di riposo è necessario mantenere un buon livello di umidità altrimenti gli pseudobulbi si disidratano gradualmente.

Acqua

Utilizzare solamente acqua da osmosi inversa a cui vengono aggiunti sali fino a raggiungere circa 200 µS/cm di conducibilità e un pH intorno a 5,5-6,5. In primavera, quando le nuove vegetazioni iniziano a crescere, bagnare moderatamente per evitare marciumi del germoglio; in estate lasciare la pianta in un sottovaso con 5 mm di acqua, quando questa evapora completamente aggiungerne di nuova dopo qualche giorno. Il substrato in cui affondano le sottili radici deve essere sempre umido e fresco, ma mai zuppo e asfittico. L’acqua nel sottovaso aiuta anche ad abbassare di qualche grado la temperatura dell’aria intorno alla pianta e la aiuta a superare le giornate estive più calde. Da metà settembre diradare le bagnature e, quando le foglie cominciano ad ingiallire, sospenderle quasi del tutto, nebulizzare saltuariamente il substrato durante il periodo invernale.

Pleione maculata © Marco Malacarne.

Fertilizzazioni

Fertilizzare saltuariamente con un concime N-P-K 20-20-20 con microelementi durante il periodo estivo, Pleione maculata non è una pianta molto esigente in fatto di concimazioni, trae gran parte del nutrimento necessario dal substrato che si decompone lentamente.

Ventilazione

Mantenere sempre una buona ventilazione, soprattutto durante l’estate per evitare danni dal calore eccessivo.

Media e rinvaso

Scheda di coltivazione Pleione maculata . Cliccare sull’ immagine per ingrandire

Come substrato per i Pleione utilizzo bark medio a cui aggiungo un poco di perlite e pomice, il substrato deve rimanere umido, ma al contempo deve favorire l’areazione delle sottili e delicate radici. Tutti i Pleione vanno rinvasati ogni anno durante il periodo di riposo. Con questa operazione si rimuovono vecchi pseudobulbi marciti, le radici seccate e per si diradano eventualmente i nuovi bulbi quando sono troppo fitti. Pleione maculata non va mai veramente a riposo e presenta sempre alcune radici in crescita, il periodo migliore per il rinvaso è dopo la fioritura e prima della crescita delle nuove foglie, indicativamente bisogna procedere nel mese di febbraio.

Altro – curiosità

Pleione maculata si è rivelata un’orchidea di facile coltivazione e molto generosa nella fioritura. Non ho avuto problemi di gestione nemmeno durante il periodo estivo che nella mia zona (Pianura Padana) è particolarmente cado e afoso. In inverno non richiede particolari cure, ho posizionato il vasetto in veranda leggermente riscaldata e in posizione luminosa.

Purtroppo molti Pleione sono di difficile reperimento e sono spesso molto cari, ho avuto l’occasione di comprare a un prezzo molto vantaggioso P. maculata insieme a P. praecox in un’offerta di una nota rivendita online, altrimenti queste due specie sono molto difficili da reperire in commercio.

Bisogna prestare attenzione anche ad acquistare i Pleione, soprattutto alcuni ibridi o selezioni storiche, in quanto alcune collezioni sono invase da molteplici virus a cui queste piante sono molto sensibili. Mantenere sempre isolate dalla collezione le nuove piante acquistate per il primo anno di vegetazione e fioritura, si capisce facilmente se si tratta di piante virosate, in caso di infezione si hanno i classici sintomi come il “color break” sui fiori o maculature sulle foglie.

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