COELOGYNE CRISTATA – (scheda di coltivazione)

di Gioachino.

In internet si trovano numerose schede di coltivazione sulla Coelogyne Cristata; molte prendono spunto da quella che si trova sul sito di Patrizio De Priori “ Orchidee, ti racconto” e in particolar modo a quanto esposto in questo link inerente il genere Coelogyne, di cui consigliamo la lettura a tutti gli interessati.

La Coelogyne Cristata è una pianta originaria delle montagne del sud est asiatico, dell’ Asia centrale quali quelle Himalayane o del Buthan, dell’ Asia meridionale quali quelle del Nepal . Si trovano inoltre anche in Cina, in Thailandia, nel Tibet e, senza voler fare un lungo elenco di località, si può dire che il suo habitat naturale sono le montagne e foreste muschiose comprese tra i 1500 e 2600 m/slm .

In natura cresce su alberi e rocce – immersi nella nebbia e nell’umidità – ricoperte da muschio in un ambiente che è caratterizzato da estati piovose e inverni freddi e “secchi”. In queste condizioni, specialmente l’inverno esse si trovano spesso quasi completamente esposte al sole.

Si tenga però presente che nella coltivazione delle orchidee la parola “secco” non dovrebbe esiste a causa del clima, delle fitte nebbie e dell’umidità presenti nel loro habitat naturale. Quando uso la parola “secco” intendo dire privo di irrigazione. In effetti in inverno, vista la scarsità di pioggia nel loro habitat alcune giornate possono essere molto luminose ( la vegetazione degli alberi è meno folta), ma, nella stragran parte delle giornate, passano il loro periodo di “astinenza dall’acqua” in ambiente nebbioso o nuvoloso quindi pieno d’umidità.

Di seguito condivido con tutti i lettori la mia esperienza con questo meravigliosa orchidea che per me è e resta la regina delle orchidee!

Ringrazio l’amico Ugo di Baselga di Pinè per avermi consigliato la sua coltivazione.

Luce

Questa pianta, ama la luce “naturale”. Le estati tropicali, caratterizzate dalle piogge monsoniche, indicano che nei mesi estivi il cielo è in prevalenza coperto. Alle nostre latitudini la luce solare estiva deve essere quindi filtrata nei mesi che vanno da maggio a settembre, altrimenti i nuovi germogli e le loro radici sottili, saranno irrimediabilmente danneggiati.
Nell’habitat naturale i giorni invece sono più luminosi durante la stagione “secca” invernale, quando i cieli sono sereni per almeno 15 giorni al mese.
In natura vivono in aree nebbiose e umide durante tutto l’anno, pertanto è buona norma offrire possibilmente a questa specie le stesse condizioni sia per quanto riguarda l’umidità che per quanto riguarda la circolazione d’aria.

Temperatura.

Si può considerare una orchidee da serra fredda. Nel suo ambiente naturale , in inverno, le medie giornaliere si aggirano sui 10 – 12°, mentre quelle notturne sui 2-4°.

Molti coltivatori le lasciano all’esterno, ma devono comunque essere sicuri che il substrato e i grossi pseudobulbi siano asciutti e non gelino, altrimenti si spaccherebbero e marcirebbero portando molto probabilmente alla perdita della fioritura e della pianta medesima.

Le massime estive non dovrebbero superare i 28 gradi anche se quest’estate – per qualche settimana – abbiamo avuto punte giornaliere superiori ai 30°. Le piante, rigorosamente all’ombra e irrigate giornalmente non ne hanno sofferto.

Personalmente l’inverno le ho sino ad ora tenute in una stanza non riscaldata, ma anche un garage, purchè con buona illuminazione, potrebbe andare benissimo se le temperature stanno sugli 8 – 10 °

Primavera ed estate le lascio all’esterno, in zona ombreggiata dopo le 10 del mattino. La zona è scoperta.

Irrigazione

Durante la fase vegetativa, e cioè dalla sfioritura ad ottobre bagno quando il substrato è diventato asciutto.

In estate anche una volta o più ogni giorno. Tenete presente una cosa… i monsoni estivi portano precipitazioni molto intense, quindi da giugno a settembre cerco di farle sentire a casa!

Riduco gradualmente quando le rientro in zona fredda, rientro che di solito coincide con la maturazione completa dei pseudo bulbi, pseudobulbi grandi come noci, e sospendo completamente durante il riposo e cioè con l’abbassamento della temperatura da novembre a gennaio, ricreando così un monsone invernale fresco e molto secco, che dura circa 3 mesi. Per riassumere posso dire che l’acqua la sospendo per massimo 2 – 3 mesi ma nebulizzando la pianta ogni tanto.

Se gli pseudo bulbi danno segni di sofferenza (raggrinziscono) di solito con un bicchier d’acqua tornano allo stato normale.

Umidità dell’aria

Considerando che nell’habitat naturale l’ inverno l’ umidità relativa “ur” raggiunge anche il 90°, durante il riposo fornisco alle mie piante un ur attorno al 60% (anche perchè più alto in appartamento è quasi impossibile). Umidità variabile all’esterno nei mesi estivi.

Fertilizzante.

Terminata la fioritura comincio a fertilizzo con concime bilanciato 20-20-20 a 1 gr/litro una volta alla settimana.

Alla quarta settimana semplice acqua piovana mescolata a acqua di rubinetto nella proporzione di ¾ – ¼ , in modo da eliminare i residui di sali. Sospendo le fertilizzazioni almeno tre settimane prima di metterle completamente a riposo..

Substrato

Il substrato per questa orchidea dipende , come sempre, dal vostro ambiente di coltivazione.

Si tenga presente che le fine radici della Coelogyne Cristata hanno bisogno di vivere in un substrato che trattenga l’umidità anche se al contempo molto drenante.

Personalmente uso disporre sul fondo del vaso dell’argilla espansa e riempire lo stesso con 1/3 di sfagno, 1/3 di perlite e 1/3 di bark di pezzatura medio piccola.

Questa mistura mi permette di affrontare al meglio le estati torride che ultimamente si presentano sempre più spesso.

Le radici della Coelogyne Cristata tendono ad “aggrapparsi” al bark e per questo molti usano semplice sfagno e perlite.

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01 Coelogyne cristata getto floreale

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12 pensieri riguardo “COELOGYNE CRISTATA – (scheda di coltivazione)”

  1. Ottima esposizione , particolareggiata e chiara , ringrazio dato che ne ho una anche io , pur dovendo ammettere che non ho osservato con scrupolo il sopracitato modus operandi , proprio perché inesperto . farò tesoro di questa scheda , grazie .

    1. Ciao Gianpaolo, grazie per i complimenti!

      La COELOGYNE CRISTATA è molto semplice da coltivare!
      Devi però farle sentire il clima del suo habitat naturale, forti “acquazzoni” l’estate…. e del freddo e asciutto nei”nostri “ mesi invernali, tenendo sempre presente che l’umitidà è molto importante!

      Facci sapere come prosegue e se hai dubbi chiedi pure!

      Ciao

  2. Ne ho una da molti anni, purtroppo non sono mai riuscita a farla fiorire. Ha fatto una sola volta il getto per il fiore che poi si é seccato.
    Farò tesoro di questa scheda .

    1. Ciao Loredana.
      Nel blog trovi molti articoli sulla C .cristata, sulle temperature la luce e la divisione.
      Ciao e grazie per la visita.

  3. la mia a fine gennaio era già in fiore. ora è lì tutta splendente e deve cacciare ancora 4 infiorescenze ma stanno uscendo seppur più lentamente e con meno boccioli. sono persino riuscito a sentirne il profumo; sa di garofano misto ad atre spezie, anche se non sempre, né tutti i giorni se ne sente l’aroma; evidentemente ci vuole molta umidità intorno a lei perché possa profumare sennò, niente; bisogna accontentarsi dei suoi petali candidi a cascata e oscena fioritura. ho cercato su internet di trovare immagini della C in habitat, ovvero sugli alberi, magari proprio in zona Himalaya ma ho trovato poco. solo una ripresa di nemmeno mezzo minuto . cmq è piacevole da vedere come queste arrampicatrici vivano felicemente sui tronchi tutte contente di abbellire un bosco di fine inverno in mezzo alla nebbia.

  4. Salve!
    Da tempo cerco una COELOGYNE CRISTATA qui in Italia, ma senza successo.
    P.f. potrebbe suggerirmi qualche fornitore/produttore affidabile? So che siamo fuori stagione per vederne i fiori, ma vorrei comunque acquistare una pianta in preparazione per la prossima fioritura. Grazie, S

    1. Ciao.
      Sicuramente Giulio Celandroni o Gioele Porrini l’ avevano in catalogo.
      Altrimenti le mie prossime divisioni ma parliamo della prossima primavera. 🙂

      Ciao

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