SUPERARE I LUOGHI COMUNI (E L’INVERNO) CON LE COELOGYNE CRISTATA

È una pianta molto sensibile alle divisioni ed al rinvaso…

Si raccomanda di non disturbare le radici. Le Coelogyne non amano il rinvaso e dopo lo stesso o dopo la divisione, potrebbero non fiorire per 2-3 anni.

Se si dividono non fioriscono!… e per fortuna! Fioritura febbraio 2022.

Si, l’uso del condizionale lo trovo molto doveroso! 🙂 

Devo, con piacere, smentire quanto si trova scritto in rete perché, come potete vedere in foto, la fioritura dopo la divisione quest’anno è stata più generosa del solito.

Una volta formati i getti floreali (getti che se non rimangono in quiescenza per molti mesi, a partire dal tardo autunno si sviluppano sicuramente molto lentamente), ed essendo stato un inverno molto soleggiato con temperature relativamente miti (e con temperature in serra nelle prime ore del mattino abbastanza elevate), qualche bicchiere d’acqua l’ho dovuto dare al fine di evitare un eccessivo raggrinzimento degli pseudobulbi. Parlo, nello specifico della Coelogyne cristata, (ma questo vale per tutte le Coelogyne a fiori grandi che si coltivano in ambiente fresco, quelle della regione Himalayana, dell’India e del sud-est asiatico quali la C. mooreana e la C. mossiae) ma anche dei Cymbidium e dei Dendrobium nobile. Leggi tutto “SUPERARE I LUOGHI COMUNI (E L’INVERNO) CON LE COELOGYNE CRISTATA”

LA DIVISIONE DELLA COELOGYNE CRISTATA.

Coelogyne Cristata in fase di sfioritura

Nell’articolo su come far rifiorire la Coelogyne Cristata scrivevo che la stessa non mi ha mai tradito dopo un rinvaso e una divisione, ma molti coltivatori la considerano una pianta “permalosa”, che in caso di tale trattamento ti ricambia con una mancata fioritura per almeno un anno quando non di più.

Quest’anno, verso la fine di aprile, ho diviso numerosi vasi di questa pianta, regalando tali divisioni a molti amici della mia regione, mentre per quelli più lontani (Marco e Valeria) sto aspettando una completa radicazione, la nascita di nuovi pseudobulbi e la completa ripresa vegetativa al fine di inviarli per posta. Lo stress di un viaggio, in questo momento, molto probabilmente comprometterebbe e rallenterebbe ulteriormente la vitalità della pianta. Anche alla luce di quanto tempo ci stanno mettendo a “farsela passare” e a perdonarmi! La pianta ci ha messo quasi cinquanta giorni per riprendere appieno la crescita vegetativa. Leggi tutto “LA DIVISIONE DELLA COELOGYNE CRISTATA.”

CYMBIDIUM, COELOGYNE CRISTATA, DENDROBIUM & C. CONSIDERAZIONI SULLA SERRA FREDDA

Inutile negarlo.

Sarà bella e pittoresca la neve, saranno bellissimi gli sport invernali, coreografici i Dirndl e i Loden, ma il freddo inverno è il peggiore nemico delle orchidee. Anche per il mio “plotone” da serra fredda, oramai temprato agli assedi più duri.

Alcune orchidee da “serra fredda”

L’inverno quest’anno è stato duro… come pochi altri.

Almeno in certe regioni del Nord d’Italia.

Da dicembre a febbraio temperature ampiamente sotto lo zero, moltissime notti, nel fondovalle, sino a – 10°. Leggi tutto “CYMBIDIUM, COELOGYNE CRISTATA, DENDROBIUM & C. CONSIDERAZIONI SULLA SERRA FREDDA”

IL “GENERALE INVERNO” E LE ORCHIDEE “IN” SERRA FREDDA.

“L’inverno sta arrivando”…

E se le estati passano velocemente… gli inverni sembrano eterni.

Almeno qui in Trentino, dove il freddo dura in media dagli inizi d’ottobre agli inizi di aprile, periodo dove il riscaldamento delle abitazioni funziona a pieno regime, dove l’unica certezza è che aprile è molto lontano… troppo lontano!

Il freddo e le poche ore di luce sono tremende per le orchidee, tenendo conto che dove le stesse prevalentemente vivono, l’illuminazione dura in media 12 ore al giorno, sempre!

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COELOGYNE CRISTATA . COME FARLA RIFIORIRE!

Su quella che considero la “regina delle orchidee” ho già scritto una dettagliata scheda di coltivazione ( si veda link di rimando in fondo al presente articolo).

Fioritura febbraio 2019

 

Avere una fioritura quando si compera una pianta magari già prossima alla stessa , è molto facile.

Non lo è ( per molti) se la dobbiamo far rifiorire noi, nel corso del ripetersi degli anni.

La coltivo oramai da tre anni, e sino ad ora, rinvasi compresi, non mi ha mai tradito. ( Per chi non lo sapesse molti coltivatori dicono che, come lo

Psychopsis è una pianta permalosa che non rifiorisce almeno per un anno dopo le divisioni e i rinvasi ).

Cosa per me non vera perchè l’ho sia divisa che rinvasata al fine di donarla agli amici toscani Marco e Francesca!

E’ sicuramente una pianta che va capita … e per capirla bisogna osservarla!

Abbiamo detto che, prima di fiorire, necessita di un periodo fresco e asciutto che coincide, come tempistica, con la fine dell’autunno, inizio dell’inverno.

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COELOGYNE CRISTATA – (scheda di coltivazione)

di Gioachino.

In internet si trovano numerose schede di coltivazione sulla Coelogyne Cristata; molte prendono spunto da quella che si trova sul sito di Patrizio De Priori “ Orchidee, ti racconto” e in particolar modo a quanto esposto in questo link inerente il genere Coelogyne, di cui consigliamo la lettura a tutti gli interessati.

La Coelogyne Cristata è una pianta originaria delle montagne del sud est asiatico, dell’ Asia centrale quali quelle Himalayane o del Buthan, dell’ Asia meridionale quali quelle del Nepal . Si trovano inoltre anche in Cina, in Thailandia, nel Tibet e, senza voler fare un lungo elenco di località, si può dire che il suo habitat naturale sono le montagne e foreste muschiose comprese tra i 1500 e 2600 m/slm .

In natura cresce su alberi e rocce – immersi nella nebbia e nell’umidità – ricoperte da muschio in un ambiente che è caratterizzato da estati piovose e inverni freddi e “secchi”. In queste condizioni, specialmente l’inverno esse si trovano spesso quasi completamente esposte al sole.

Si tenga però presente che nella coltivazione delle orchidee la parola “secco” non dovrebbe esiste a causa del clima, delle fitte nebbie e dell’umidità presenti nel loro habitat naturale. Quando uso la parola “secco” intendo dire privo di irrigazione. In effetti in inverno, vista la scarsità di pioggia nel loro habitat alcune giornate possono essere molto luminose ( la vegetazione degli alberi è meno folta), ma, nella stragran parte delle giornate, passano il loro periodo di “astinenza dall’acqua” in ambiente nebbioso o nuvoloso quindi pieno d’umidità.

Di seguito condivido con tutti i lettori la mia esperienza con questo meravigliosa orchidea che per me è e resta la regina delle orchidee!

Ringrazio l’amico Ugo di Baselga di Pinè per avermi consigliato la sua coltivazione.

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