PHALAENOPSIS IBRIDE (scheda di coltivazione)

di Gioachino.

Tutti noi, prima o poi, abbiamo se non posseduto, visto una Phalaenopsis. Gli ibridi di questa orchidea ( a differenza delle specie botaniche) sono i più facili da coltivare in casa e sicuramente, nel bene e nel male, quelle più commerciali.

Insomma, questa pianta è stata la prima orchidea per quasi tutti noi appassionati di questi fiori e forse, anche per questo, attualmente, ci sono più di 100 000 ibridi della Phalaenopsis in commercio.

Se si seguono alcune nozioni di base questa orchidea ci ricompenserà ogni anno con mesi di splendide, continue fioriture.

Luce

La Phalaenopsis, a differenza di altre orchidee, predilige posizioni semi-ombreggiate, con intensità della luce di circa 10000-15000 lux.

La luce deve essere intensa ma mai diretta.

La mancanza di luce è una delle prime cause di mancata fioritura.
Si possono posizionare praticamente vicino ad ogni finestra (escluse quelle rivolte a nord).

Il mio angolo delle orchidee è rivolto a sud-ovest e la finestra dalla quale entra la luce è opportunamente schermata da una tenda, al fine di evitare i raggi diretti del sole sulle stesse.

Per verificare la quantità di luce che riceve – se non possedete un luxometro – osservate le foglie della vostra phalaenopsis .

Esse dovrebbero essere verde oliva, belle turgide e carnose. Se sono più scure significa che la pianta non riceve abbastanza luce; se invece le foglie sono tinte di rosso indicano che la pianta riceve troppa luce ( attenzione… il passo dal rosso alla bruciatura è molto breve !)

Temperatura.

Le phalaenopsis sono facili da coltivare anche perchè godono delle stesse temperature che i loro amici umani hanno di solito nelle case dove vivono.

La minima non deve scendere assolutamente sotto i 15 ° durante la notte e dovrebbe stare tra i 21 / 25 ° durante il giorno.

Si legge che 35° è la temperatura massima sopportabile … ma sinceramente non mi sento di sottoporle ad un inferno simile!

Uno sbalzo di 4-5°C tra le temperature diurne e quelle notturne stimolerà la fioritura.

Irrigazione

L’acqua che daremo alle nostre phalaenopsis dipende da altre variabili come, ad esempio:

  • in che substrato sono coltivate. La corteccia (bark) trattiene meno acqua dello sfagno o del muschio e meno di alcuni tipi di terriccio.

  • quanta luce e calore riceve

  • la percentuale di “ur” (umidità relativa) presente nell’ambiente circostante

  • la stagione e il loro posizionamento.

E’ buona norma bagnare la pianta non appena le radici si sono asciugate . Se la pianta è coltivata in vaso trasparente di solito si irriga quando le radici – che appena bagnate hanno una colorazione verde brillante – diventano argentee.

Nel caso il vaso non fosse trasparente ci si può regolare dal peso dello stesso, indipendentemente dalla cadenza che ci siamo prefissati per le irrigazioni. In caso di dubbio, è buona regola aspettare un altro giorno. 

Nella maggior parte dei casi le phalaenopsis vengono vendute in bark di media- grande pezzatura (12-18 mm). In questi casi l’irrigazione avviene circa una volta alla settimana sempre tenendo conto delle variabili sopra descritte.

Umidità dell’aria

Tutte le Phalaenopsis ibride se coltivate in vaso stanno benissimo con un 50-60% di umidità relativa. Se invece sono coltivate a radice nuda, su zattera etc, il grado dei umidità deve aggirarsi attorno al 70% con punte ideali del 75-80%.

Il lettore non disperi però… le phal delle mie colleghe sono in ufficio con ur che non supera il 30%… e ogni tanto fioriscono pure!

Fertilizzante.

Personalmente concimo tre settimane si è una no durante l’intero anno (la quarta volta uso semplice acqua al fine di sciacquare i sali accumulati nel bark) nelle settimane precedenti .

Ogni due mesi somministro loro anche del nitrato di calcio che non deve essere miscelato con il fertilizzante NPK.

Uso un bilanciato NPK 20-20-20 ( la sigla NPK deriva dal simbolo chimico di questi elementi, dove N sta per azoto, P per fosforo e K per potassio) tutte le settimane a metà delle dosi consigliate, (la quantità standard è di 1 gr al litro ) riducendo o aumentando ulteriormente in alcuni periodi dell’ anno a seconda delle esigenze della pianta. Molto importante è la concentrazione del fertilizzante… ma questo richiederebbe un approfondimento molto tecnico.

Alcuni coltivatori consigliano di concimare ogni 3-4 bagnature a forza totale.
Ricordatevi che il concime è il nutrimento della pianta ma anche di non esagerate con lo stesso perchè potrebbe nuocere alle radici della stessa.

Ricordiamo anche che prima di concimare la pianta deve essere bagnarla ( la parte della pianta che verrà a contatto con il fertilizzante ovviamente, quindi le radici), altrimenti il concime potrebbe bruciare le punte sensibili delle stesse.

Si legge che vi è chi segue questo “calendario” per la concimazione della phalaenopsis:

– in primavera, per favorire lo sviluppo della nuova vegetazione fertilizzate ogni 15 giorni con un concime 30-10-10, in cui cioè è stato aumentato il titolo di Azoto.
– l’estate: fertilizzazione con un prodotto bilanciato 20-20-20 .
– l’autunno, per favorire l’induzione del fiore fertilizzazione con un prodotto 10-30-20, cioè con un titolo maggiore di Fosforo e Potassio.
– l’inverno un ritorno graduale alla fertilizzazione bilanciata 20-20-20.

Sinceramente mi sembra piuttosto impegnativo, e il primo anno della mia coltivazione seguendo questo calendario non ho notato risultati che mi abbiano indotto a continuare con questo sistema di fertilizzazione.

Substrato.

Corteccia (bark) per orchidee di medio-grande pezzatura. Il substrato deve permettere una buona drenatura.
Il vaso deve essere sufficientemente capiente in modo da contenere le radici, ma non sovradimensionato.

La domanda più frequente è “perchè la mia phal non fiorisce”?

Si tenga presente che la phal è una pianta generosissima…. alcune piante rimangono fiorite anche per 6-8 mesi di seguito. Questo però comporta un ambiente ideale.. Il più delle volte se la phalaenopsis non fiorisce le cause vanno sicuramente ricercate o nella mancanza di luce o nella mancanza di sbalzo termico tra il giorno e la notte.

13 pensieri riguardo “PHALAENOPSIS IBRIDE (scheda di coltivazione)”

  1. Volevo farti una domanda, quando lo stelo fiorifero secca tutti i fiori, va tagliato o no ? bisogna attendere altri getti di steli dalla base o lo stelo che ha appassito i fiori puo rifiorire ? leggevo da qualche parte diverse teorie se tagliare lo stelo alla base e/o ad un certo nodo. cosa consigli ??

    1. Ciao Leonardo!
      Se lo stelo floreale è completamente secco lo puoi tagliare alla base.
      In alternativa, se lo stelo è ancora verde, una volta caduto o seccato l’ultimo fiore – anche se lo stelo è ancora verde – puoi tagliarlo (meglio rompere manualmente) al classico “terzo nodo”, dando un colpo secco in modo che la parte che ti interessa venga via senza dover tagliare e di conseguenza poi cicatrizzare.
      Devi considerare i nodi come delle “saracinesche” che proteggono la pianta, più basso tagli più l’entrata (alla pianta) è scoperta. Personalmente penso che sia meglio lasciare almeno 2 – 3 nodi … questa è la vera ragione di quanto hai letto.
      Se lasci gli steli verdi possono magari ramificare… ma (sempre personalmente) non amo le ramificazioni secondarie nelle phal.
      Ma è solo una questione di estetica….

      Spero di aver fugato i tuoi dubbi.

      ciao

  2. Ciao,
    Vi chiedo un parere: ho in casa 3 orchidee phalenopsis che da circa un anno hanno smesso di fare fiori. Hanno foglie enormi e molto belle ma due di queste non fanno nè steli nè fiori. Non ci sono radici aeree fuori dal vaso. Sembrano stare bene ma tutta la loro energia sembra impiegata per fare foglie. Cosa mi consigliate? Grazie

    1. Ciao Ivan.
      Hai messo le tue domande nell’articolo sul Dendrobium Berry Oda e penso che la Redazione lo sposterà in uno dei due articoli sottocitati. 🙂
      Trovi due articoli (in sommario sono elencati tutti) che parlano di Phalaenopsis e precisamente
      Phalaenopsis- scheda di coltivazione e
      Phalaenopsis- regalo o sfida?

      Dovresti trovare tutte le risposte seguendo il metodo di coltivazione altrimenti chiedi pure ma nello specifico la mancanza di fiori può essere generata da numerosi fattori o abbinata di più fattori… poca luce, mancanza di nutrimento o altro.

       
      Ciao

  3. Buongiorno, rieccoci qui a chiedere il vostro aiuto . A dicembre ho allestito un vecchio acquario a orchidario se lo poso chiamare così …( l’ho fatto senza avere nessun esperienza in materia … a dicembre avevo solo un orchidea)… poi mi sono inscritta a un gruppo per orchidee e ho trovato una persona che mi ha spiegato un po’ di cose . A oggi diciamo le piantine stano discretamente, incominciano a fare radici e foglie.
    All’ inizio le avevo levate dai vasi e piantate direttamente nel bark . Poi mi è stato detto che era meglio metterle sulle zattere . C’è una temperatura constante fra i 18 /21,5….. umidità dai 65% arriva anche al 90%…. ma quando supera l’ 85 % parte una ventola per estrarre l’umidità . Poi ho una ventola che parte 15’ ogni 2 ore per smuovere l’aria nel interno del Acquario. Sotto le zattere ho messo delle scatole con argilla espansa . Leggendo i vostri articoli ho messo anche delle griglie sopra, così le zattere non appoggiano più direttamente sul argilla . Diciamo che ora annaffio tutte le mattine con uno spruzzino.. ho comprato il concime Rain mix … come lo poso dare alle phal? … Mi era stato detto di fare metà dose e darla a ogni annaffiatura … per bagnando tuti giorni non penso sia valido però come consiglio. Mi potete aiutare ? …. poi la mattina vedo che sono abbastanza asciutte … sarà tropo tenere accesa la ventola 15 min ogni 2 ore ??? … le fotto ancora non ho capito come si fa a metterle qui . Avete modo di rispiegarlo ?

    1. Ciao Magda.
      Per le foto vale sempre quanto già detto nelle risposte che ti abbiamo fornito ai tuoi commenti nell’ articolo “FREDCLARKEARA AFTER DARK – L’ ORCHIDEA NERA ! (scheda di coltivazione), sulla quale abbiamo parlato a lungo (commenti dal 18 al 20 aprile 2021).
      Complimenti per la costruzione dell’ ”orchideario”.
      Hai praticamente tutto, umidità, ventilazione, temperatura… immagino anche le luci 🙂 .
      Attenzione che su zattera di solito si mettono orchidee piccole.
      Quanto ti è stato detto corrisponde al vero, tieni presente solo una cosa.
      La fertilizzazione in vaso si può fare a dosi maggiori (tipo 1 gr a litro per tante piante, 2gr litro per i cymbidium etc) ad esempio ogni 15 giorni , su zattera va fatta anche tutte le volte che bagni ma a dosi molto ridotte, anche a meno della metà della consueta dose in quanto l’acqua sulle radici asciuga molto velocemente e i cristalli di “sale” possono bruciare le radici. Quindi ti consiglio di nebulizzare la pianta con acqua pura e poi spruzzare il fertilizzante in maniera molto diluita.
      Così facendo lo puoi fare anche un giorno si e un altro no!
      Osserva molto bene le radici delle piante quando cambi ambiente. Può darsi che con l’elevata umidità che hai non ti serva bagnare tanto. Guarda come sono le punte delle radici, sono l’indicatore che ti serve.
      Ma questo (come il tempo che deve girare la ventola) lo devi stabilire tu osservando, noi non possiamo farlo!

      Ciao

  4. Buongiorno, prima di tutto grazie di avermi risposto . Come sempre molto chiaro .? Scusami mi ero dimenticata di scrivere delle luci. Ho un neon che sta acceso 10 ore al giorno . Ho messo anche un umidificatore. Ho comperato quello della Meross abbinato a un rilevatore umidità e temperatura . Così con l’applicazione riesco a gestire tutto. Se l’umidità scende parte l’umidificatore , se sale si accende la ventola. Per le orchidee ho preso le mini phal . Tieni conto che la vasca a 1 m di lunghezza e 60 di altezza. Per ora ne ho messe 5 . Quello che non sapevo se era giusto e che la mattina trovo lo sfango attorno alle radici asciutto quasi del tutto . Non so se va bene così o se provare a spengere di più la ventola del movimento dell’aria . Ora incomincerò a concimare e vediamo come si comportano. Grazie infinite per le spiegazioni che ho trovato qui nel vostro blog . Riguardo alla piccola After dark …. ha incominciato a crescere ?… è quella che aveva le foglie incomincia a perderle . Incrociamo le dita

    1. Ciao Magda,
      Bellissima l idea dell orchidario, un piccolo pezzo di natura/mondo in casa. Buona l idea, x iniziare, di collocarci tutte mini phal(cosi ho capito), piante con le stesse esigenze che ti permetteranno di regolare nella giusta maniera i vari componenti( luce ventole unidificatore) dell orchidario. La domanda che ti devi sempre porre è: in natura cosa succede???? Se in natura ci fossero queste condizioni quella pianta o quell altra ci vivrebbe ? Cosa succede x questo fattore(luce acqua vento umidità) nel luogo in cui spontaneamente vivono le piante che ho messo nell acquario?
      Ad esempio in natura nessuno concima. Cosa avviene, inizia a piovere e l acqua bagna le piante e le radici, continuando a piovere la forza dell acqua riesce a smuovere il concime naturale presente sugli alberi, che attraverso la pioggia arriva sulle radici, ecco che la pianta si nutre. Quindi ad ogni pioggia piu o meno forte cè apporto di cibo per le piante. Ma quando sono distribuite queste pioggie nell arco del mese e del giorno? Ovviamente dipende dalle zone della terra, vi sono aree in cui piove prevalentemente di pomeriggio(forti acquazzoni), aree in cui piove costantemente.
      Analogo discorso lo puoi fare con le ventoline ovvero nell ambiente naturale delle piante da te scelte quando soffiano i venti.
      Anche per la luce, quando dura il giorno(in termini di ore di luce,) e cosi regoli l accensione dei tuoi led; ma che intensità di luce arriva sulle piante nel loro ambiente e cosi puoi stabilire se l intensita da te fornita con il led é corretta o troppa.
      Ad esempio se trovi il muschio/sfagno secco pensi che in natura lo troveresti se le condizioni fossero come le tue ?
      Ricorda la radice nuda è molto più sensibile ai cambiamenti, nel vaso è protetta ,è in un ambiente chiuso che rimane umido piu a lungo. All aria si aciuga velocemente e allo stesso modo si bagna rapidamente. Le foglie con le ventoline che muovono aria si asciugano (traspirano) richiamando acqua e sostanza nutritive dalle radici.
      Difficile dare dei consigli mirati, si tratta di osservare e provare, fare piccoli spostamenti per vedere come reagiscono le piante, una volta capiti, potrai introdurre nuove e diverse piante, ecco allora che il gioco si complica xche dovrai trovare l equilibrio tra le necessità di quella pianta e di quell altra.
      Fatti un piccolo diario dove annoterai tutti i cambiamenti apportati, per decidere quale situazione ti sembra più gradita alle piante.
      Saluti Simone

  5. Grazie dei preziosi consigli . Fin ora le ho curate più di istinto. Però avevo bisogno dei vostri consigli . Grazie ancora

  6. Ciao, sono Marta avrei una domanda, ho comprato del Bark per le orchidee , l ho usato per una phal, ma dopo pochi giorni mi sono accorta che nel vaso c’erano delle termiti, ho svasato e buratto tutto, la cosa strana e che comunque nel sacchetto non ci sono termiti, come sono uscite solo nel vaso?

    1. Ciao Marta!
      Se quelle che definisci “termiti” non sono nel sacco del bark, provengono molto probabilmente dal vecchio substrato. Come ci sono finite dipende da dove tieni il vaso.
      Ti consiglio di abbandonare il bark e usare substrati minerali tipo il lapillo vulcanico .

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