IL “GENERALE INVERNO” E LE ORCHIDEE “IN” SERRA FREDDA.

“L’inverno sta arrivando”…

E se le estati passano velocemente… gli inverni sembrano eterni.

Almeno qui in Trentino, dove il freddo dura in media dagli inizi d’ottobre agli inizi di aprile, periodo dove il riscaldamento delle abitazioni funziona a pieno regime, dove l’unica certezza è che aprile è molto lontano… troppo lontano!

Il freddo e le poche ore di luce sono tremende per le orchidee, tenendo conto che dove le stesse prevalentemente vivono, l’illuminazione dura in media 12 ore al giorno, sempre!

L’inverno, crudele come la morte, si sta preparando al lungo assedio (mi sembra tanto una citazione del film “Il nemico alle porte” 🙂 con una grandissima interpretazione di Jude Law), che fa amare alla stragrande maggioranza degli appassionati “orchideofili” ancor di più il sole e forse, apprezzare in toto la primavera e le torride estati. A poco conta il fatto che sappiamo che l’inverno non durerà per sempre. A mio modesto parere dura sempre fin troppo!

Fioritura Cymbidium in serra (T min + 5° max + 20°)

Amo le orchidee da “serra fredda” (Dendrobium Nobile, Cymbidium, Coelogyne Cristata, un pò meno il “keikoso” Dendrobium Kingianum etc.) ma è innegabile che all’interno, nel “tepore” dei nostri appartamenti, le orchidee da serra intermedia o calda stanno molto meglio di quelle da “serra fredda”. I canonici “20° costanti ” sono troppi per le piante da serra fredda e la mancanza di sbalzo termico inibisce sicuramente la fioritura. Quindi attenzione… Tenere una orchidea da serra fredda in un locale riscaldato, il più delle volte vuol dire non farla fiorire.

In questi anni mi sono arrangiato alla bell’e meglio o forse, “alla meno peggio”, prima lasciando aperta una finestra di una stanza (se avete un termostato dedicato che regola la temperatura  “in situ” tutto è più semplice, basta abbassarlo almeno a 10°), poi portandole in soffitta (ma anche un garage va benissimo) purchè questi locali abbiano una finestra adeguata che dia una sufficiente illuminazione. Ricordiamoci sempre che nel loro habitat naturale gli alberi hanno perso le foglie, i cieli sono sereni, il fotoperiodo dura per 12 ore circa e praticamente non piove (monsone invernale o secco) quasi mai.

Serra “Fredda” .

Quindi, dopo anni di peregrinazioni, di migrazioni o “transumanze” e traslochi di piante da una stanza all’altra, da un piano all’altro, mi sono “regalato” una serra.

Ma i nostri lettori non temano! Questo non influirà sulla coltivazione delle orchidee in casa, tema per cui è nato questo blog. Il blog continuerà a parlare di “orchidee in casa“.

La scelta della serra non è stata nulla di impegnativo, una mini stanza (3 m x 1,5) che, quando sarà dotata di scaffali e luci (forse! 🙂 ) potrà contenere sia le mie piante carnivore che le orchidee da serra fredda nel periodo invernale (alcune le ho già dimorate sul pavimento, altre le devo ancora portare e altre sicuramente, in futuro, le compererò)  e quelle da “serra intermedia o calda” nei mesi idonei (che in Trentino si riducono a 3 al massimo e cioè da giugno a settembre).

E’ solo una questione di comodità personale che oramai è divenuta necessità dovuta dal grande numero di piante che coltivo in appartamento, oltre al fatto che diverrà sicuramente un valido motivo di studio.

Ecco perchè continuiamo a ribadire che si deve conoscere il proprio ambiente e le sue variabili… Simone, rispondendo a Leonardo  da Napoli scriveva : “mille sono le variabili che entrano in gioco” in merito alle zone climatiche e alle relative temperature delle nostre regioni, in merito ai diversi  climi, alla luce e alla temperatura… L’importante è seguire “l’esperienza personale delle varie persone, collocate nel loro ambiente“. E questa è una verità sacrosanta! 

E per questo il nuovo ambiente deve essere studiato molto attentamente. Quindi torniamo a noi. 

“Con la serra hai risolto tutti i problemi” mi direte!

No! Sicuramente molti ma nuovi se ne sono creati.  Il mio “nuovo” ambiente, o per meglio dire il “nuovo appartamento delle mie piante da serra fredda”, completamente dedicato in autunno ed inverno alle piante che “non temono il freddo”, è frutto di osservazioni che ritengo giusto quindi condividere. Analogo ma diverso discorso andrà fatto quest’estate, anche se con problematiche diametralmente opposte.

Temperatura.

Coelogyne Cristata. Novembre 2020 – Temperatura minima in serra + 4°.

Osservate le temperature di questi ultimi giorni a Trento, riportate nella tabella sotto (cliccate sulle immagini per ingrandire)  e confrontatele con la tabella dedicata alla Coelogyne Cristata sul sito di Patrizio De Priori Orchidee, ti racconto” al seguente link  .

Mukteswhar (मुक्तेश्वर) – sulle colline del Kumaon, in India ai confini con il Nepal (Wikipedia 🙂 ) e alle pendici dell’Himalaya e cioè della “dimora delle nevi” – si trova ad una altitudine di 2286 mt slm. Le sue minime sono nettamente superiori nel periodo che va da novembre a febbraio a quelle che a novembre (e questo vale per tutto l’inverno!) ci sono a Trento, che si trova a soli a 194 mt slm.!

Come potete vedere, saranno anche piante che vivono alle pendici dell’Himalaya, ma qui (nella zona dove è stato fatto il rilievo perlomeno) la temperatura non scende mai sotto lo 0°. Invece le notti  di dicembre e gennaio e quest’anno anche quelle di novembre nella mia città, sono caratterizzate da temperature minime anche molto sotto lo zero. E ora siamo ancora in quello che i poeti definiscono  “tardo autunno“.

Al fine di non rischiare gravi danni quindi, prima di pensare all’arredamento (scenico e funzionale ma non al momento  essenziale) ho integrato la serra con una piastra riscaldante con  termoregolatore che attiva e disattiva la stessa in funzione della temperatura raggiunta.

Abitando tra le montagne ed essendo la serra esposta ad est, i raggi solari la irraggiano in queste giornate, dalle 9 del mattino alle 13 e 30 del pomeriggio circa, dove la temperatura, con la porta chiusa (in questo periodo) raggiunge comodamente i 20-22°.  Le minime notturne (all’esterno)  hanno raggiunto i – 4° ma in serra trovo la temperatura minima a +5 /+6°. Sicuramente l’escursione termica è garantita 🙂 e le piante, sino ad ora, sembrano gradire! Ma sono consapevole di essere ai limiti dell’estremo! 🙂

Irrigazione

E’ da inizio ottobre che non irrigo regolarmente, anzi da metà dello stesso mese  ho sospeso completamente le irrigazioni.

Getto floreale di Cymbidium in formazione

Ho dato qualche nebulizzata durante lo stesso mese ma ho cominciato a notare verso i primi di novembre che gli pseudobulbi della Coelogyne Cristata cominciavano ad utilizzare tutte le loro energie e a raggrinzire.

Tutti i Cymbidium ora sono in fiore o hanno i getti floreali.

Boccioli di Dendrobium Nobile.

I Dendrobium hanno i boccioli in via di formazione anche se sono solo, ovviamente, all’inizio.

Quindi, per alcune piante, nelle giornate soleggiate e quando in serra ci sono almeno 15°, una tazzina d’acqua a temperatura interna d’appartamento (prelevata dalle mie riserve d’acqua tenute all’esterno e lasciata almeno un notte all’interno) l’ho data.

In ogni caso, quando vi è il sole e cioè verso le 10 del mattino, almeno due volte la settimana nebulizzo le foglie di tutte le piante facendo così in modo che per il primo pomeriggio siano completamente asciutte. Così facendo, gli pseudobulbi della Coelogyne Cristata si sono rinvigoriti e la pianta ne ha beneficiato, e così a ben osservare tutte le altre piante.

Umidità.

Come si può notare dalla tabella, in questo periodo l’umidità (grandissimo problema per molti che abitano in appartamenti con riscaldamento centralizzato) in serra si aggira attorno al 70%. Quando il sole la riscalda la stessa ovviamente si abbassa.

Quest’umidità è quasi sufficiente da sola ad ovviare alla mancanza o scarsità di irrigazione a cui dovrebbero essere sottoposte le piante da serra fredda, siano esse le Coelogyne Cristata, i Dendrobium Nobile e tutti Cymbidium indiani a fiori grandi, simulando “quasi perfettamente” il loro habitat naturale che durante il monsone invernale è caratterizzato da fitte nebbie cariche di umidità soprattutto al mattino e durante la notte.

Luce.

Quando il cielo è sereno e batte il sole in questo periodo non ci sono problemi. Le ore di luce però sono poche e nelle regioni del Nord d’Italia il cielo non è sempre sereno. Quindi in futuro un articolo sarà sicuramente dedicato a questo tema e tratterà in maniera meno approssimata il discorso “ luce artificiale”.

Senza poi dimenticare che quest’estate o forse già da questa primavera un ombreggiamento della serra dovrà sicuramente essere installato.

E qui, per ora si conclude questo articolo che verrà sicuramente aggiornato in base alla mia esperienza che farò direttamente sul campo 🙂 nella speranza sia utile ai nostri lettori.

Ciao e buona coltivazione delle nostre amate orchidee a tutti!

 

4 pensieri riguardo “IL “GENERALE INVERNO” E LE ORCHIDEE “IN” SERRA FREDDA.”

  1. Buongiorno. Devo assentarmi da casa per 5 giorni e non ho la possibilità di lasciare le mie orchidee fuori alla luce. Saranno costrette in casa al buio completo. Secondo voi Le troverò ancora in vita? Grazie per una vostra risposta
    Maria Vittoria

    1. Ciao.
      Non è il massimo ma considera che alcune orchidee stanno chiuse in una scatola di cartone anche per tre settimane quando vengono importate dall’estero.
      Meglio al buio che fuori al freddo, soprattutto se sono da serra calda! 🙂
      Facci sapere come le ritrovi quando torni!
      Ciao e buon viaggio!

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