COME INDURRE LE CATASETINAE ALLA DORMIENZA

Molti di voi ci scrivono chiedendoci spiegazioni in merito all’approssimarsi o meno della dormienza nelle Catasetinae o per lo più preoccupati in quanto non ne vedono – in questo mese – alcun segno. Concentro quindi qui alcune riflessioni liberamente tratte da un articolo di Fred Clarke oltre che dalla mia personale esperienza.

Catasetum -3 getti floreali- novembre 2023. Da sx a dx : Ctsm osculatum, Ctsm macrocarpum, Ctsm multifidum

L’autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore. (Albert Camus)

e questa – aggiungo io – è la stagione dove nascono e si sviluppano la maggior parte degli steli floreali delle  Catasetinae ! La maggior parte dei Catasetum dovrebbero essere già completamente maturati e per lo più fioriti, i Cycnoches dovrebbero finire la loro fioritura, le Mormodes dovrebbero fiorire presto e le Clowesie dovrebbero iniziare a breve. Il verde degli pseudobulbi ben presto lascerà il posto al colore grigio dellì inverno e della dormienza!

Partiamo da qui. Siamo a fine autunno… e il clima delle Regioni Italiane è molto diverso.

Angelica, che vive in Calabria, ha ancore massime attorno ai 25° e minime sui 15°, io che abito in Trentino ho minime che in questi giorni si avvicinano allo 0 termico e massime difficilmente sopra i 12°. Se vogliamo analizzare gli aspetti positivi, nelle regioni del Nord Italia, grazie al freddo, difficilmente gli acari in questo periodo si fanno vedere ! 🙂

Autunno… tempo di castagne 🙂 … e le Catasetinae si dovrebbero preparare alla dormienza. Naturale o forzata che sia!

I segnali dell’inizio della dormienza…

In questo periodo molti Catasetum e Cycnoches fanno spuntare i loro getti floreali, mentre molte Mormodes, Fredclarkeare e Clowesia, che di solito sbocciano a pseudobulbo oramai maturo e dormiente nonché completamente spoglio, incominciano ad imbrunire le foglie. Personalmente ho l’apice delle mie fioriture nel mese di gennaio .

Abbiamo parlato molte volte della dormienza ma una regola generale, generica e generalizzata non esiste.

Si deve sempre osservare la pianta e adattare il clima attorno ad essa al fine di non complicarsi troppo la vita. Il tutto possibilmente senza stressare le piante e facendo in modo di non stressare noi stessi! 🙂

Alcune Catasetinae negli orchidari.

Le mie Catasetinae in orchidario in casa sono ancora, se non in piena fase vegetativa quantomeno non danno segni di voler entrare in dormienza e quindi da questo momento, per favorire la stessa dovrò agire sulla temperatura, sulle irrigazioni e sulla luce, portando le stesse, ad esempio, in ambiente diverso e meno “costante” quale la serra dove le minime arrivano a 11-12° e la luce segue il fotoperiodo giornaliero.

Come detto più volte da Fred Clarke, l‘inizio della dormienza è causato da diversi fattori: la maturità dello pseudobulbo, la riduzione della durata del giorno, temperature diurne e notturne più fresche e una riduzione dell’umidità nella zona radicale.

Rammentiamo che le Catasetinae sono orchidee da serra calda e che, nel loro ciclo vegetativo, seguono i due monsoni… peccato però che il clima Italiano sia l’esatto contrario di quello che trovano nei loro habitat d’origine! 🙂 

Questo cambiamento delle condizioni fa sì che gli pseudobulbi si induriscano in preparazione ai prossimi mesi di dormienza.

Verso la fine dell’anno la maggior parte delle foglie dovrebbero essere gialle/marroni e/o dovrebbero essere cadute mentre ai primi di gennaio si dovrebbe smettere completamente di irrigare. Le piante dovrebbero così andare in “letargo”.

Attenzione però…. La riduzione graduale della frequenza di irrigazione e un intervallo di siccità sempre più lungo vengono generalmente accettati dalle piante senza grossi problemi, ricreando il tutto però gradualmente, che è quello che succede in natura nel passaggio dal monsone bagnato al monsone secco, monsoni che, come sopra scritto, caratterizzano le due stagionalità delle terre natie di queste piante.

Naturalmente ci sono delle eccezioni.

Uno pseudobulbo disidratato. Il prima e il dopo! Foto © Sunset Valley Orchids

Se ad esempio gli pseudobulbi mostrano segni di avvizzimento verso la fine della stagione vegetativa, si dovrà fare in modo che annaffiandoli una o due volte in più si “rimpolpino” rapidamente. Nella foto qui a fianco vedete gli effetti di una irrigazione al fine di ovviare a quanto sopra detto.

L’inizio della dormienza avviene generalmente in modo naturale; tuttavia, quando le piante vengono coltivate in aree costantemente calde, come in casa, in orchidario o sotto luci, a volte è necessario incoraggiare la stessa dormienza.

La gestione dell’irrigazione è uno dei modi migliori per attivare la dormienza.

Se a gennaio si hanno ancora piante con vegetazione verde si dovrà adottare un approccio più aggressivo. Per ovviare a questo perciò io inizio a novembre a far sentire l’autunno anche alle piante in orchidario soggette ai due monsoni.

Si dovrà lasciare asciugare l’intero substrato e ovviamente il pane radicale, indipendentemente dal numero di foglie verdi, lasciando che lo stesso rimanga asciutto per 3-4 giorni, poi innaffiando nuovamente con parsimonia (poco meno di mezza tazzina d’acqua).

L’acqua potrà scorrere liberamente attraverso il vaso (nel caso venga utilizzato un substrato molto poroso – come lo sfagno – ridurre ancora la quantità d’acqua indicata). Lasciare asciugare il substrato contenente le radici e attendere altri 4-5 giorni prima di ripetere la stessa procedura.

Si ripeta questo processo, aumentando, di volta in volta l’intervallo di asciugatura tra le irrigazioni. Di solito questa procedura termina con la fine dell’anno quando oramai le Catasetinae , con precisione quasi Svizzera 🙂 , sono tutte in dormienza. La procedura sopra descritta innescherà la dormienza nelle piante che resistono alla stessa. Rammento che personalmente, per le piante che hanno già raggiunto la maturità, attuo questo sistema a decorrere dal mese di novembre per arrivare a completa sospensione a fine anno.

E’ raro che le Catasetinae mantengano alcune foglie ben oltre il momento in cui l’irrigazione si è stagionalmente conclusa .

Ribadiamo… Al massimo entro la fine di gennaio, è importante portare le Catasetinae nella fase dormiente e fornire loro un adeguato periodo di riposo (circa tre mesi) in modo che si “sveglino” all’inizio della primavera per una lunga stagione di crescita (dai sei ai nove mesi) che le aiuterà a sviluppare grandi pseudobulbi e moltissime piante che genereranno a loro volta dei bellissimi fiori.

Ricordiamo ancora una volta quanto scritto in questo articolo e cioè di iniziare ad annaffiare e concimare quando le nuove radici sono lunghe circa 7 – 12 cm e le nuove crescite siano almeno altrettanto alte! Il segreto è capire quando riprendere le irrigazioni e iniziare molto gradualmente con le stesse, cioè fare il processo inverso che si è attuato nella sospensione dell’irrigazione.

Non potendo visionare le radici le irrigazioni vanno cominciate quando la pianta ha raggiunto circa l’altezza della pianta nella seconda foto!

Generalmente, queste prime nuove crescite si svilupperanno lentamente finché la durata del giorno non inizierà ad allungarsi in modo significativo.

Livelli ed intensità della luce sono importanti, come indicato nell’articolo sopralinkato.

Coltivando sotto luci artificiali, si deve regolare la durata del giorno durante tutto l’anno, poiché tutte le Catasetinae possono generare fiori diversi a seconda della loro esposizione come descritto in quest’altro articolo.

E ringraziando, ancora una volta, Fred Clarke per le preziose indicazioni e per l’autorizzazione all’uso delle sue foto, vi auguro un buon autunno pieno di fiori!

6 pensieri riguardo “COME INDURRE LE CATASETINAE ALLA DORMIENZA”

  1. Grazie per i consigli, tante cose purtroppo dimentico! Sta per fiorire il mio jumbo puff, quest’anno ha fatto tre steli! Sei rimasto il maestro!
    Grazie di cuore!

    1. Complimenti Grazia.
      Sono sicuro sarà una fioritura stupenda come stupenda e robusta era la tua pianta madre!
      Ciao

      Edit: e le tue SVO come stanno?
      Ti sono fiorite?
      Un abbraccio!

      1. Una non si è salvata, una è fiorita ma ha fatto solamente fiori verdi, una sta facendo lo stelo e altre due per ora niente! Mi sono letta il tuo magnifico post e quindi farò fare il riposo nel modo giusto. Ti mando le foto su WhatsApp, grazie ancora!

        1. Quella con fiori verdi molto probabilmente sono fiori femminili.
          Come ti consiglio di solito non disperare… molte Catasetinae fioriscono in dormienza e a pseudobulbo completamente nudo (es: Fredclarkeare, Clowesia,etc.).
          L’importante è che a fine dicembre sospendi completamente l’acqua, riducendola da adesso in poi come scritto nell’articolo.
          Le piante sentono il cambio stagione e fanno in dormienza!
          Ciao e grazie per le foto!

  2. Complimenti Gioachino per tutti i tuoi articoli molto interessanti, avrei una domanda: se i miei catasetum (sotto luci artificiali) sono appena in boccio adesso e con tutte le foglie, va bene iniziare ad indurre il riposo riducendo le innaffiature? Il fiore ne risente o campa con le riserve degli pseudobulbi?

    1. Ciao Fabrizio.
      Grazie per i complimenti e felice di esserti utile.
      Moltissime delle mie Catasetinae sono in bocciolo adesso.
      Eccoti un esempio… foto appena scattata di un Catasetum multifidum.
      Considera inoltre che moltissime fioriscono a pseudobulbo oramai dormiente come ad esempio la famosa Fredclarkeara After Dark.
      Ci sarebbe da scrivere una “Bibbia” su questo genere…
      Ma vedrò di essere il meno logorroico possibile. 🙂
      Se hai fatto le cose giuste rispettando il loro “naturale ciclo vegetativo” oramai lo pseudobulbo dovrebbe essere maturo.
      Ovviamente la riduzione delle irrigazioni deve essere graduale.
      Io è da ottobre che ho iniziato a ridurre le irrigazioni (anche di quelle tenute in orchidario sotto luce artificiale) e oramai irrigo solo una volta alla settimana (di solito il sabato per questioni di tempo 🙂 ).
      Eppure guarda la foto sopra linkata e confrontala con la prima di quest’articolo e calcola quanto tempo è passato! 🙂
      Se mi posti alcune foto ti posso dare la mia opinione.
      Eccoti eventualmente come fare.
      Poi ci sarebbe da analizzare la temperatura alla quale le sottoponi, la luce, che substrato usi, che specie di Catasetum è e molto altro…
      Ma ti risparmio i tecnicismi. 🙂
      Ciao

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