NEOBENTHAMIA GRACILIS

La “palla floreale” della Neobenthamia gracilis.

Come scriveva John Gunther

L’Africa, sotto certi aspetti, non è affatto un Continente Nero, è sfolgorante di luce.”

Una lucente folgorazione…

La Neobenthamia gracilis !

Generalità.

E’ una pianta tipicamente africana, endemica della Tanzania, identificata quale orchidea da serra intermedia/calda.

Cresce come terrestre o come litofita, in situazioni simili a quelle dell’Epidendrum Radicans, sulle rocce o comunque su ampi spazi di terreno, ad altitudini che oscillano tra i 400 e i 2000 metri , in zone luminose calde ed umide. Leggi tutto “NEOBENTHAMIA GRACILIS”

CYCNOCHES PENTADACTYLON

De gustibus non est disputandum” … E che ognuno abbia il proprio gusto è innegabile.

Ramo floreale Cycnoches Pentadactylon

Non voglio offendere nessuno, ma oggi vi presento la più brutta catasetinae che abbia mai coltivato. La Cycnoches pentadactylon.

Non merita neppure una scheda tecnica o di coltivazione 🙂  … quindi sarò molto breve.

I fiori nella foto qui accanto sono i fiori maschili e, come si sa, vengono generati in situazioni di minor luminosità e irraggiamento solare nonché di più alta umidità. Se le condizioni sono migliori si generano fiori femminili e cioè quando è presente un’alta luce e una bassa umidità . I suoi fiori hanno un profumo molto lieve e delicato. Leggi tutto “CYCNOCHES PENTADACTYLON”

PLEIONE ( scheda di coltivazione)

A grandi passi ci stiamo avvicinando all’inverno.

Le temperature notturne oramai sono prossime allo zero, il termostato della serra fredda è stato impostato sugli 8°… Dendrobium Nobile, Coelogyne Cristata, Coelogyne Mooreana, Cymbidium e altre orchidee da serra fredda sembrano gradire.

Dopo aver acquisito una certa esperienza è venuto il momento di descrivere un’altra pianta, che ama il freddo e che in primavera, in piena fioritura, non sopporta certamente le alte temperature.

Fiore di Pleione.

Si tratta del Pleione, piccola orchidea che, in natura, vive sia come terricola che come epifita, originaria del Tibet e del Nepal ma in genere di tutta la parte meridionale della Cina e delle pendici montane di alcune zone dell’India. Le zone montane hanno una varietà di altitudine che vanno dai 600 m/slm fino a oltre 4.000 metri.
Il suo genere conta poche specie, la maggior parte a fioritura primaverile ma che annovera tra esse anche qualcuna a fioritura autunnale. Leggi tutto “PLEIONE ( scheda di coltivazione)”

CATASETUM PILEATUM.

Fiori di Catasetum Pileatum

Un articolo ispirato da una domanda di Angelica, che ha la fortuna di abitare vicino al mare della stupenda Calabria!

Quasi tutte le Catasetinae seguono il modo di coltivazione descritto nella scheda dedicata alla Fredclarkeara After Dark  .

Quasi tutte… Il Catasetum Pileatum è una di quelle che si diversificano. E’ una delle Catasetinae che considero più impegnative, che si differenzia, anche se solo leggermente, dalle altre appartenenti a questa specie, non solo per il classico “cappuccio” (pileatus) ma anche per il modo di coltivazione.

Il Pileatum può raggiungere una delle più grandi dimensioni della specie e, in base alle condizioni colturali, sviluppare fiori maschili o femminili.

Il suo habitat naturale è tipico delle foreste situate in pianura in condizioni climatiche tipicamente tropicali o per meglio dire delle foreste pluviali calde e umide. Sono piante tipiche degli Stati del Sud America ( Ecuador, Colombia, Brasile e Venezuela). Leggi tutto “CATASETUM PILEATUM.”

POLYSTACHYA PUBESCENS

Una pianta che ho coltivato in attesa di regalarla a Valeria , pianta proveniente da uno sfortunato acquisto direttamente dall’Africa.

Fiori Polystachya Pubescens

Habitat naturale.

E’ una pianta originaria del Sudafrica, di piccole dimensioni, portante fiori di un giallo brillante con la parte inferiore dei petali con strisce rosse tendenti al marrone. Nel loro habitat naturale le piante fioriscono in primavera e all’inizio dell’estate ma tenuta in orchidario non è difficile vederla fiorita anche in questa stagione, come si può vedere dalle foto di quest’articolo. E’ litofita, prosperando nelle fosse arenariche che si riempiono di resti di foglie e di terra, ma vive anche come epifita sugli alberi, dove il più delle volte è esposta direttamente al sole. Leggi tutto “POLYSTACHYA PUBESCENS”

ASCOCENTRUM AMPULLACEUM VAR. AURANTIACUM

Chi coltiva le Vanda lo sa, luce, umidità, calore sono le loro necessità.

Rima a parte 🙂 , per me sino ad ora vi era poi il problema dello spazio.

Ascocentrum Ampullaceum var. Aurantiacum … un piccolo gioiello!

Per questo presento con piacere l’Ascocentrum Ampullaceum var. Aurantiacum, una piccola pianta, una orchidea in miniatura, appartenente al genere Ascocentrum, che può essere considerata come una mini Vanda appartenendo per l’appunto  alla “tribù” delle Vandeae.

Una pianta corollata dai suoi rossi fiori,  scintillanti e brillanti come gioielli.

Insomma un piccolo “brillante” da collezione, una piccola orchidea in miniatura. Leggi tutto “ASCOCENTRUM AMPULLACEUM VAR. AURANTIACUM”

COELOGYNE TOMENTOSA O MASSANGEANA (scheda di coltivazione)

Un’orchidea che non ama troppa luce… ecco perché l’ho scelta.

Ma ha superato le aspettative. Una piacevole sorpresa…

Fioritura Coelogyne Tomentosa

Le Coelogyne Tomentosa o orchidea “collana”, conosciuta anche con il suo nome commerciale di Coelogyne Massangeana, è originaria delle zone montuose del sud est Asiatico (Thailandia, Malaysia, Sumatra, Giava, Borneo, Indonesia). Il suo habitat naturale sono i fitti boschi e le foreste ombrose ad altitudini variabili che possono arrivare sino ai 2100 m slm.

E’ considerata quindi un’orchidea da serra fredda.

E’ una pianta piuttosto impegnativa, raggiungendo un’altezza di oltre i 60 cm con rami floreali pendenti di oltre 50 cm, con due foglie apicali per pseudobulbo, anche se alcuni siti riportano che può averne solo una. Leggi tutto “COELOGYNE TOMENTOSA O MASSANGEANA (scheda di coltivazione)”

PHALAENOPSIS EQUESTRIS (scheda di coltivazione).

Phalaenopsis Equestris Orange, Coerulea, Aurea .. Varietà botaniche o (più o meno) ibridate… bianche, rosa o arancione… con forme diverse ma sostanzialmente uguali.

Phalaenopsis Equestris. Vista d’insieme.

Per vedere, solo parzialmente, quante  possono essere queste piante date un occhiata a questo link

Ma attenzione… Sulla Phalaenopsis Equestris in rete si trova tutto e il contrario di tutto!

E’ stata una delle mie prime “botaniche” senza particolari esigenze, sia rispetto alla stragrande maggioranza delle botaniche ma anche delle sue “più comuni sorelle ibride” e cioè della stragrande maggioranza delle Phalaenopsis che troviamo in quasi tutte le case, vendute dai Garden o dagli Ipermercati.

Di seguito quindi una scheda riassuntiva di come la coltivo. Leggi tutto “PHALAENOPSIS EQUESTRIS (scheda di coltivazione).”

CAMBRIA ( scheda di coltivazione).

Uno degli ibridi che merita sicuramente questa parola è la Cambria.

E’ un ibrido tra vari generi creato dall’uomo al solo scopo commerciale. Alcuni la definiscono “un orchidea che non è un orchidea”, ma tant’è che dopo le Phalaenopsis è sicuramente una dei generi di orchidea più vendute negli ultimi anni.

La forma dei fiori, i variegati colori, la semplicità della coltivazione hanno sicuramente contribuito a diffonderla nelle nostre case.

Generalità

E’ una pianta sempreverde con pseudobulbi – di solito di forma ovale e schiacciata – dai quali si sviluppano le foglie. Alla base dei pseudobulbi, come in altre orchidee, nascono i lunghi steli floreali che porteranno dai 3 ai 7 fiori ciascuno. Leggi tutto “CAMBRIA ( scheda di coltivazione).”

DENDROBIUM KINGIANUM (scheda di coltivazione)

Sul Dendrobium Nobile Simone ha già scritto un esaustiva “esperienza di coltivazione”.

Di seguito, apprestandomi a regalare una pianta di Dendrobium Kingianum a Raffaella del – club degli epifolli – qualche consiglio per la sua coltivazione.

Da premettere che i Dendrobium si suddividono in 7 gruppi, a seconda di dove vivono e quindi delle loro esigenze climatiche, che devono essere conosciute in quanto incidono sul modo di coltivazione. Il Dendrobium Nobile ( clima monsonico fresco) e il Kingianum (clima semi-temperato Australe) sono, per quanto riguarda il periodo di riposo invernale, quindi “quasi simili, ma a differenza del primo, per il kingianum – durante l’inverno – il periodo di riposo dura meno e, quando ci sono giornate di sole una leggera nebulizzazione del substrato e delle foglie ogni 15/20 giorni la faccio, in quanto un substrato troppo bagnato con basse temperature farebbe soffrire la pianta. Leggi tutto “DENDROBIUM KINGIANUM (scheda di coltivazione)”

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